CERVIO - Trinciante - 1593 copia
tt dì Egale Fuforifto f ta innanzi ; quefta forre di forcine &di coltelli fi pofsono adoperare per trinciare al modo noftro,ma perla cortezzaloro fono ancor facili al toc– care la carne con le mani ,& il tagliarli le dita; & che fia il vero da vn tempo in qua luna & l'altra nationeli hanno cralallati; Sonopoifta- ti Trincianti in Roma che hanno fatto la forcina con li branchi lunghi vna volta più dell'ordinario , penfando dì feruirfene poi per imbroc– care tre ò quattro vccelli in vna volta trinciando poi quelli l'uno dopo l'altro , per far più pretto ; ma hanno trouato che mentre voleuano fmembrare quel primo verfo la punta della forcina, ne fuccedeua dui incommodi, lumi che con fi potena adoperare le non la punta del col– tello , l'altro che non fi poteuadareìi fuoi colpi alle congiunture ordina– rie , per l'impedimento che li daua quel di dietro , di forte che quel tordo quaglialo altro vccello non fi poteua trinciare con quella facilità cheli farebbe fatto hauendoncvn folo fopfala forcina,di modoche quefta for– te di forcine non facendo profitto alcuno C\ fono poi tralaflate , ma que- fia forcina haurebbe feruito in vna lepre ; alcuni poi hanno voluto fare il coltello che tagli dalla banda della colta, dal mezo innanzi in foggia di vna punta di fpada,volendo feruirfene nel fmembrare vn posponendo il coltello in elfo fenza voltarlo mai intorno,feruendofi delli dui tagli feti za leuarne mai il coltello;ma io viddi molte volte adoperare quefta forte dì coltelli,&volendone adoperare anch io,rrouai che di dieci colpi cheio daue col tagl io ordinario, non ne dauo dui col taglio della cofta, an zi vo– lendo io adoperare Timo & l'altro taglio, mi daua molte impedimento r perdcikloui molto tempo i conofeendo ancora che quel tale che trouò quefta inuentione, intrauennea lui quello cheintrauenne a me; di forte Chefi conclufe che molto meglio , & con più facilità Ci adopra vn coltello con il fuo taglio ordinario > che nonfi fa quello che taglia dalle due ban- dç:Sono poi itati altri che hanno fatto due lame di coltello con vn mani– co folo:ma il manico dell'unafi conficaiiancifaltro tanto bene^he pare* uà vn manico folo, ma le due lame lontano lima dall'altra quanto fi po– teua cacciare il dito lugo tra 1 una & l'altra lama , & con quelle due lame aggiunte infieme fu fatto per feruirfene a trinciare vna vaccina minuta, ouero vn cigotto, non fapendo forfè quello tale, che ancorafi poiìono te– nere nella medefima mano dui coltelli, & adoperarli con molta facilità, come ti moftrero quando ti ragionerò del modo di trinciar la carne di vac tiiUyfenza far quella manifattura d'aggiungere le due lame infieme. Tut te quelle inuentioni di forcine & coltelli fono più tolto (late mefle in lu– ce per moftrar di faprr più de gli altri, che per vtile che fc ne polfa trarre ; & che fia il vero, vedefì chehoggidì tutte quefte foggi efi fono tralaifate, & rinuentioni fono retiate agrinuentori,& eofi auueràfacilmente à quel li che vorranno vfeire dell'ordmario,& mafsime in certe co fé limili. Il ve– ro garbo adunqucdelleforcine & coltelli, mi pare debbe effer conforme a quello delli coltelli & forcine che adopcnmo io, quando feruiuo in que- flu officio il Cardinal cFarnefe miopatrone,& di quella forte,che hoggi- dì lì coftuma iì\ Roma,& fra tutti quetli che fanno profefsione di Trin- A 4 ciante,
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