CERVIO - Trinciante - 1593 copia
rio di quello che egli batteria desiderato, che à quefto modo fora temuto da tutti già che conofceranno eifere ftimatodal Padrone* Oltre di que– fto douendo fargli qualche riprenfione glie la faccia fecrctamenie in Ca– m e r a l e alcuno dicafanon io fappia nein prefenzadi ferui tore alcuno. Deue prerunipere in parole feco à fin che gli refti lauttorità, che quando fufie veduto cffereftrapazzato dal fuo Signore, tutti pigliariano ardire di rifpondere di non obedire, e molte volte di minacciarli^ di qui nafce,poi che il Maftro di cafa inuilito ogni cofa va alla riuerfa. R. Per dire il vero dal Padrone viene tutto il malese tutto il bene* Cono- feo di quelli pignori che all'hora godono quando dicono qualche villania a! Maftro di caia alla prefenza di tutta la Corte,quafi dicat fé lo faccio in quefto, che farò in voi altri • O Quefto tale s'inganna perche oltre che le cofe c\i cafa fua non poifono paftar bene per la pocaobedienza ch'hauerà ti Maftro di cafacaufarà le uarti vii cattino nome, ne trouarà perfona che lo voglia feruire : & però quefta auttoritàgli deue confettiate fi, acciò che il fuo Maftro di ca/à fia temuto come ancora per eifere elfo Principe ben feruito 5 Quefto è quanto mi fòuuien de dirli come deue trattare con la famiglia, la quale fé il prin– cipe gli deife auttorità che facefle énecefiario che fappia la qualifiche deuonohauere tutti li offitiali,& altri feruitori, & però gli dirò che quali* t i deueno effere nello fcalco. R« Quello che efferata lbffitio dello fcalco non dépende dal Principe per ponerji lavitafuain mano. C. E vero,ma dico che in euento li dette quefto ordine, che poi ad ac- cettarlo ci viene la fodisfattione del fun Signore. Delle qualità di que– fto ne parla diftufamente Cefare Euftafeandàlo in vn fuo trattato che ha fatto della reputartene de loffitio dello Scalco, però non gli ne dirò molto. R. Quefto libro dello Scalco di queft'huomo l'ho vifto per il mezo del Si– gnor Oio.Battifta Acciaiolo, Scalco del Signor Duca di Bracciano che la tenne alcuni giorni* C. Quefto lo reftringerò in poche parole douera effer quefto non molta gioitane habbia bella prefentia,fia polito & ben in ordine, non habbiavi~ tio alcuno delli già detti di fopra • R. E credo ancora bifogni habbia da fpendere. C. Quanto più ne hauerà meglio farà per lui, & quanto piti honorata- mente comparirà, tanto più farà di honor Tuo y & del Tuo Padrone • Dica chefia non troppo giouane perche quefta e perfona dauttor ita, dai eco • mandare à diuerfi offitiali, come Credenziere, Spendi tore, Cuoco , che molto più è rifpettato vn' huomo di qualche anno che vn giouane sbarbato per non hauer molta efperienza fapru poco command^rdbclla prefenza &polito acciò non fi veda qualche nano poi tare in raucia,& che non habbia fporcitia alcuna fopra le mani. R. Senon haueffe del fuo, faria neceliario che il fuo Signore gli delle bo– na prouifione ? •L 4 CTa
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