CERVIO - Trinciante - 1593 copia
158 M JL S T H 0 D I C..JI S Jt C. In dare a aafcuno il fuo douere, e fecor do che il Maftro di cafà ordi– nerà che fi dia tanto di ogiio. come di Jcgmni per la famiglia, e biada per i caualli, e ogni mefe fé Uvederanup li conti al Difpenfiero. Et fé Ci trouera debitoreie M potrà ritenere il fu'.uio, porrà fcruire quefto taie per (bpraftarvte delle b-adc, e delle legne. IlCanauaro poi luì da effer practice & intenderà de vini, & di far ra- fpati in più modi, cioè di vna, & acqua, e di vua, e di modo,e vin vecchio, Ha da faper leggere e fcriuere, e tener conto, & chefia pedona fidatale da bene,ma non ftaTedefco, ne Francefe per degni rifpettì, & procuri di ha- uereilgufto del fuo Signore per poller proueder vini à quel gufto , per confermarli, & che in cantina non fi facci bagordi ne magnamenti di of- fitiali, ne d'aitre perfoiie. Se gli fuol dare dì tara quattro per cento per– che in vero il vino cala, e fé bene il Signor Cardinal Farnefe gli ne conce- deua fei percento,ma quattro (ino in cinque ftàbeniïsimo. La biada per vn caua lofe hauerà vna .mi fura che ne vadino cinque per fcorzo,cne vinti feorzi fono vn Rubbio, e fé n e daranno tre mifure per ca~ uallo il giorno,che viene à eifet e vndeci rubbia l'anno per cauallo ordina– no, ma quelli di maneggio ò di earozza eh. hanno maggior fatica fc gli potrà dar quattro mifure il gioì no, e calcular quante rubbia ne va l'anno, e tante farne prouiiìone conforme la quantità de taual i , e quello ha da difpenfare ilfieno, e la paglia. Quefto carico fi fuol dare à vn fameglio di ftalla, eper fua priminenza fé gli dà vn cauallo ò dui manco da gouer- nare,c faria bene fapefle vn poco fcriuere per faper dar conto delle parti che darà mora. R . Quanta paglia efieno darà fuora ogni notte per beftia ? C. Si darà venticinquelibre difieno per cauallo tra giorno, e notte, e cin– quanta libre di paglia la fettimana per far lettiera, e quando parlarò del– le prouifioni dirò quanta quantità ne vuole per vno l'anno. Il Maftro di ftalla ha da effer prattico in conofeere la qualitàetinfirmità de caualli ha da fapere caualcare vn poco fé bene non farà cauallarizzo perfetto • Ha* da eflèr vigilante ,follecito la mattina per tempo parteggiar per la corfia della ftalla e dar l'occhio, chefiano ben ftregliati, epoliti i caualli del fuo „ Principe, ne partirli fino non habbino quafi finito di magnare la biada, guardarli fpelTo li piediacciòfieno ben ferrati, parimente guardare le bri glie e felle acciò non vi manchi cofaalcuna, poi caualcar la mula, chine*, ò altro cauallo che foglia caualcare il Signore per a&icurarlo bene acciò il Signore non lotroui ombrofo, ne ftalliuo, eritrouarfi fempre alla pre- fenza dei Signore quando vuol montare à cauallo, fé però non vi fuffe il Cauallarizo maggiorenne tale offitio fpetta à lui quando vi fi ritruoua • Alli caualli di rifpetto fé gli ha da prouedere di due coperte vna di tela per la eftate per rifpetto delle mofche, e poluere, & 1 altra di panno per i'inuerno acciò il freddo non gli dia falcidio. Et alli fuoi famegli di ftalla potrà confegnare quattro caualli per ciafeheduno garzone,c fé fono Fran cefi ò Borgognoni faran meglio di ogni akra natione,perche e lor proprio meftiero il ftregliare e gouet nar caualli. IlCoc-
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