CERVIO - Trinciante - 1593 copia
DEL C AV J.L1ZK \EjtLE. u<? 11 Cocchiero che tenga ben cuftodito, e ben fcopetàto il cocchio di ri* fpetto, e che ogni fera lo copra con vna tela^acciòfi conferii! nouo,e bello, e Aia prouifto della fua ferriera con le cofe neceffarie a cocchio e carozza, e fia diligente,prattico 3 afsiduo, e feereto • I Mulattieri auuertir quandofi pigliano non fieno bieflematori ne ar– rogamene vecchi, ne mal fimi, acciò pofsino refiftere alla fatiga, & ordi– narli che ogni fera debbano andare in camera del Maftro di caïa à pigliar ordine di quanto hauerd fare il giorno fequente, e fi fuol coniegnarli tre muli per mulattiera. Ho tralafciato ài dire del cuoco, che douea dir pri– ma rifpetto a quelli altri offitij,chervno mehà tirato adir dell'altro pure lo dirò aderto • R. Che qualità deuehauere il Cuoco? C. Donerà effere di età di 5o-anniperche quando fono tanto giouani non hanno fperienza, ne fanno fare cosi bene, ancorché fi prefumano fapere affaifsimo. Ma quando poi gli viene ordinato dallo fcalco alcune viimnde efquifite òftraortlinarie non fanno douefi por le mani, ne tampoco ha da effer vecchio perche non potrà comportar la fatica del fuoco. Si ha da au - tiertireche fia fano^polito,efenza rogna ò rottorio,fia trattabile e non ca- pricciofo.e colerico.ma chefia (ufficiente, e prattico, efia di buona fchola ?efia pofsibile.acciò fappia lauorare ben di pafta,di gelo,di bianco, di mi iieftnne*potaggi,intingo]i, & in fomma di ogni co fa, epolitifsimamentc, non folo le viuande che lui faraona che il fuo garzone tenghi polita,e feu- rata !a cucina,rami,fpedi,fiagni,& ogni cofa,e fare che fé afsimigli alle cu cinedi Venetia, ebepareno botteghe de (pecchi tanto relucono i rami, e ftagni delle lor cucine. E che mentre la viuanda del Principe è in cucina non vi ìafeino entrare perfona, & vfi diligenza di non lafciar toccare le vi– uande al fuo garzone a nefluiio, e lui facciala credenza al fuo fcalco, nel - l'imbandire. Parlarei dello fcalco di tinello ò credenziero, ma perche gii fi foleuano far tinelli era neceflàrio vi iùlfe vn'huomo de recapito pei tale offitio; ma pere hefi v fa hora di dar le parti non ne ragionerò più oltre • R, V. S. potrà hora dire de! Guardarobba. C. Il Guardarobba ha da effere ancor lui di'buona, e matura età acciò vi «a molta efperienza in lui. Que: ii tali fogliono per la maggior parteelfcr (arti per poflere hauer cognitione de drappi e panni,& perTaper raflettare, e cucire fecódoi*lbiTogno,hada eiferpolito,ndati!simo,efcglihada dare lo aiutante e garzone rifpetto al metter fuora la mattina atlanti giorno vn'hora nel tempo dell'cjtate i panni,vefte,pe]]iccie,batterli,e fcopettarli, e nuederli,e ricucirli, perche per lo sbatterefi feuciono fpelfo. Ha dhauer poi l'occhio per tutta la cafa fino in camera del Tuo Signore/.: doue manca un chiodo fu bko fat lo iimettere r alzare, ò abbacare vn panno dirazza, corami, ò altri paramenti, padiglioni,trabacche> tornalett;*, che allevolte toccano rerra, le impanna-e, ò inuefriate rotte farle accommodare,e ten– ga il fuo libro polito, netto col fcriucre ogni cofa,fino à quando il fuo Si– gnore hauctfe donato alcuna cofa ài Guardarobba ad alcuno, edire à chi e che e fa,e quando parimente ha da fare di catte le aire cofeche per ef– fer breue
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