CERVIO - Trinciante - 1593 copia

xCo M <A S T \ 0 Dì C ^ S J. fcr brcue reftarò di dire di quefto officio di Gnardarobba,ma dirò del Ma- {ho dì cafa,qualehàda procurare la principal cofa che la famig iaftiain pacecol non v fare parti col ari t i ne predare orecchie ài maldicenti, e fare ogni .offitio,& opra che l'vn l'altrofi amino inficine come fratelli. Vi fono certi Mauri di cafa di contrario humore che dan volentieri orecchie all i re- diciò'ct£uéeg!land&^ uantaglio che fi pofia far più in vn tempo,che in vn altro. R. Quello credo Signore clic importi affai però defìdero fapere in queflo particolare comete dì che tempofi deuono fare le prouifioni e ch e V.S.me neragtonafle ampiamente, come cofa ncceliaria, & di molta importanza in qaefìo offitio, & in primis defìdero fapere il tempo di far prouifioni di grano come principal vitto dell huomo. C. Del mefe di Maggio li daranno danari fuora a quefti Cartelli con buona ficurtàclhauere àdar grani buoni,. e recipienti al prezzo che metterà la Camera,chc femprefarà meglior mercato 3 che comprato dal Mercante,?^ poi far l'appalto con il Fornaro co dargli il grano, & che lui fi obìighi dar bonifeimo pane, cioè 42. ò 4^.0 44.ckcine per nibbio, che è il più cheli fia fatto. J3L Volendo far prouifionedi grano per la famigl.a e biada per caualli quante rubbia bifognatipigliarne? C. Del grano fé ne prouederà due rubbia per bocca volendo dar pan buo– no àdecina, cornee coftume, e della biada dandone perciafeun cauailo che ^.mifure fanno vn fcorzo,e 20.fcorzi vnrubbio>fenepigliaràperogni beftia 15. feorzi il mefe, che importa noue rubbiaTanno, fé ne darà anco 3«mifure tra dui caualli 3 e fecondo faranno grofsi, & però fé ne farà prolù– sone d'auantaggio per ogni occafione & buon rifpetto . De vini nauìgatiil mefe di Gennaro e Febraro fogliono venire le Cara- uaneàRipa, douechecol mezodebuoni,eprattichi fenfali vi prouedere- te àvoOro guftodiGrecodi fomma, dlfchiajdiPufilicojChiarellojCen- tola, Scalea, Calabrefe,Corfo per accommodarvinidAlbanovdella Ric– cia, Caitelcandolpo, de Marini, Romanefchi e altre forte de vini, che eoa vn barile di Corfo ò Greco dlfchia dolce chefi metta per botte accomo– dale condifee ogni forte de vino/ Della Carne non occorre far altra pro- uifione, faluo far l'appalto col macellaro, il quale appalto fi deue far la quarefima per tutto lamio . R. Comefi ha dafarqucfto appalto ? C. Si conuiene con il Macellaro che dia tutto TannoVitella mongana, & ogni altra carne neceffaria ftper latauoia come perla famiglia a vn tanto prezzo ; &il macellaro fi obliga darla à ogni tempore fé non ne ha- uelTe

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