CERVIO - Trinciante - 1593 copia

Et SlealeTuforitto, tç il Tale (òpra di eflb, con gratia la ponerai da vna banda,dipoi te n'andrai di nuouo trinciando di quellamollica trita,ouero in fette grande, come ì te piacera,girando intorno la forcina per accommodare la mollica al ta– glio del coltello, & cofi andrai facendofino che tu habbi finito di trinciar– la quafi tutta, di poi tu volterai la punta della forcina all'ingiù facendola pofare nel mezo del piatto, doue tula pigliafti,pofando la colla del col» tello fopra effe mollica à canto li branchi della forcina, premendo la ma* no all'ingiù, tirando la forcina all'insiì,tu difimbroccarai il reftante della mollica, facendola reftare nel piatto doue prima la leuafti, nettando poi con gratia con la fai uietta, che tu haurai in /palla le tue forcine, & col- tclli,& li ritornarai al fuo luogo di prima, ricoprédo l'uno & l'altro piatto come prima,facédoli leuare di tauol a, & rimettere al luogo fuo,&cofi fa– cendo da tefteffomolte volte, tu ti andrai accomodando di forte la ma- no,che in poco tempo potrai feruire alla prefenza del tuofignore.Quefto ch'io voglio,che tu facciafin qui,non può feruire adaltro,fe no al dar prin cipio,&adeftrarfila mano;& quefto ti bafterà per hora,perche il reftan– te ti moftrerò poi quando farà tempo. Ma nota che fcbene io ti ho detto ch'io voglio,che tuftia con li piedi pari lontano dalla tauola vn palmo,co le braccia alte,& diftefe, & dritto con laperfona,fenza piegarti da neflìi na banda, che io non voglio già per quefto chetufiaobligatodiftarfem pre in quel modo dritto, come fé tu haueffì vn palo cacciato dreto ; ne manco voglio che tu ti maneggi di forte col capo,con le mani>& con tut– ta la p{bna,come fanno certi,quali pare,che vogliano giocare di mani,& far bagatelle: pche quefto farebbe brutto vedere, & mouerebbe à rifo o- gni circoftantejanzi voglio,che tu pofsi mutare l'uno & l'altro piede,acco ftarti alla tauola,leuare,&ponerevn tódo/ecódo ti farà dibi(bgno;ma fo lo io voglio che tuftia in quel modo, quando che tu hauerai la robba fo– pra la forcina alta dal piatto, & che tu la vorrai trinciare;percheftado tu in altro modo,tu non ofleruarefìil'ordine,& farefti brutto vederejogni co fa uoglio bene che tu faccia fènza affcttatione, & co buona gratia,-& quç fto ti baft eri in hauerti moftrato comefi deue fare per dar principio ì quç fio officio del Trinciante. Quello che deuefare il Trinciante , prima che il fuo Signore fi ponghi a tauola. Cap. IX. D Ouendo io ragionare quaifia l'officio del Trinciante, prima che il fuo Signore fi ponghi à tauola, la mente mia è fempre fiata, & è di uoler ragionare fecondo ilftile della Corte di Roma,capo di tutte l'al– tre Corti del modo in quanto alla cerimonia, & cofi feguitando l'ordine mio dicojche hanendoti il tuo Signore dato quefto cfficio,che gli è fegno certifsimo che luifi confida molto in te, & però deui con ognfdiligenza fìareauuertito ànitre quelle cofe che toccano difarfial vero & diligete Ti indante. Deue adunque il Trinciante nell hora del mangiare ntrouar- fi nella fala, onero doue il fuo Signore è fclitodi mangiare, conia fua, cappa ouero cou una robba intorno, ò uogliamo dire cappotto ; perche compa-

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