CERVIO - Trinciante - 1593 copia
Et di Egale Fujòritfa ij dual fiaVofficio del TrinciantepoHo chefia il fuo Signoro à tamia. Cap. X« V Enuto che farà il tuo fignore doue Ci mangia, non voglio già,che ta facci come io ho veduto fare alla corte d'Vrbino, che nell'hora del mangiare il Trinciantefi parte dalla tauola,& lafla le viuande a beneficio di fortuna>& vaflfene alla credenza,& piglia il bacile & boccale, & vietile ne a dar l'acqua alle mani al fuo fignore,&poi ritorna Timo & l'altro alla credenza ancor chefia affai lontana,& molte volte au iene che lui ritorna e troua eh el fuofignore farà pofta alla tauola & altri hauerâno fatto qllo che tocca veramente di far al Trinciate,come tu in tenderai;&chefia il ve ro,che non tocca al Trinciante il dar l'acqua alle mani, vedali nella corte di Romane particolarmcte in quella del /upremo Principesche tocca tem– pre al Coppieri didarlacquaalle mani prima,&dipoi il mangiare,doue che facendo quefto officio il Trinciante > non verrebbe adoiferuare quella ch'io difsi,di non laiTar mai la viuanda di vifta,pofta che farà in tauola,fìri che il fignore non farà pofto à federe.Venuto dunque il fucfignore>&pen ftofi à federciofhcio del Trinciante fari di accoftarfi alla tauola,doue Co no li tuoi col telli,& voltandoti con la faccia verfb il tuo fignore,Ieuandoti la tua beretta di capo farai con gratia la tua riucrenza,ri tornandoti a rico prire fubito per poter maneggiare tutte due le mani ; perche cofi cóporta il grado di quefto officiosi feruite col capo copertole però il tuo fignore non facelfe come molte volte io ho veduto fare à certi fignori, li quali per elfere giunti à vn grado doue forfè non vipenfarono mai,no vogliono per conto alcuno,che fé li parli, ne che fé lifaccia alcun feruitio fé non col ca pò feoperto, & vogliono effer poco meno, che adorati ; ma quelli tali do- urebbono inùtare il Re di Francia , alla prefenza del quale è lecito ado- çnVnodi Ilare col capo coperto,faluo quello con cui fua maefta fi degne rà di parlare, }>erche la grandezza d'un Principe non confifte in giuditio mio in quefta cerimonia di non voler che fé li parli, fc non con la beretta in mano,ma fi bcncneUeffere Principe giuftoamoreuole^libcraJe.Ri- tornato che tu ti harai la beretta in capo, tu feoprirai prima il tondo del pane del tuofignore,&cofi feoprirai tutte le viuande, accioche il fignore poffa vedere quella che pia li piacerà, & da quella coniinciareamangiii- re*Sédo dunque u:opertetutre le viuadeddla prima portata ,*& hauendo poi a venire la fcconda,nefarai fare la credenza,conie taccili la prima voi ta. Quando tu harai tutte le viuande fopra la tauola, farà a tempo che tu ti cominci a maneggiare^ Mi prefuppongo adtrque che fopra la rauola vi fieno di tutte leforte di viuande, che fi cotonano di mangiare alla tauo– la de'granfignori ) voIatili,& non voJatili,faluatichc,& domeniche, cofi di dui piedi, come di quattro piedi, cotte & acconcie in diuerfi modi, &di tutte le qualità di pefci»cofi di acque dolci come falfe,& di tutte le (orti & qualità di frutti,]cquali per efler molto differenti, vanno ancora imbroc– cate , & trinciate differentemente, come da me intenderai. JLt acciò che B tu non
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