CERVIO - Trinciante - 1593 copia

... . * . , - . . — T -,ponen do la puntadèîcoltelloifoptàîé-rëriivtanto Çbgffefti'j calcando il coltello all'ingiù,etenendo ben ferma la forcina, tacerai la tortora nel mezo, ma non però, tanto 'dievadi^in dui pezzi, leiiandopoiitcoltello porrai la punta dinanzi fotto il colloquerò di dietro fbtto il codirone, che IVno, & l'altromodo•fìara beniftimo,leuattdò il coltello airinsu,etirando là forci n'adà baffo, leueroi là tortora della forcina, & Con la punta dèi"coltello laporrai tizi tondo che hauefai fotto lamano>e gifetandoui Congrafia il fa le lo feruiraial tuo Signornò doué fari bifognojQueftobafti quanto al- la tórtora, della qualepoteuolafciarediragionarne ,hauendo io parlato À baftan za del piccioiieiche e ( come ho detto) quali fìmile a lei, ma non mi fono curato di durare quella faticadi più per non fare queftô torto ai la bontà della fua carne» Comefi trincia la quaglia . Cap, XX FI» L À quaglia è vccello faluatico,& la fua carne è molto bona quando è grada, Smangiata al Rio tempo colendola trinciare tu pigliefai là forcina picciola & il coltello picciolo, & porrai lapùnta del coltello dina zi fotto il eollo,&la volterai con il petto di fotto,imbrocchandola con la forcina nelle reni leuandolainaltocon gratia, Svoltando li piedi di fot– to, dando li moi duitagli alla cofeia diritta, riuoltando poi li piedi di fo- pra,dando l'altri dui tagli alla eòfeia manca, & di nnouo volterai li piedi di fotto fpirtgèndo la quaglia con fi petto mnâzi,darai li dui tagli alle co giunture deir^tejfpihgëd^il coltello innâzùd&rai il tàglio al t'rauerfo del laforcejta del petto,poné^ò là |>un ta del coltello dalla banda dinanzi fot to il collo, & cori quelloleuèrài la quaglia della forcina; laqualé cofì fmë- brata, S£ nondiuifà* porrai nel tóndo, che tu haurai fotto la manoper ta– le effetto,& gittaridoui il folitofalc, lo porgerai con gratia al tuo Sigrto- re,ouero,come ho detto,altre volte, glielo farai dare ,.& fé non al tuo Si– gnore ,doue ne faràbifogno; Et quello badi per conto della quaglia» Comefi trincia il tordo . Cap. XX VII. J L tordo è vccello {âluatiCo,piccbîo come la quaglia,& è molto buo- no,mafsime quando è mangiato ffefco $ volendolo trinciare tu piglie- rai la forcina picciola e coltello fîmilè,& lo imbroccherai nelle reni ài mo dofolito,alzandolo iti aria c6 gratia,ftando ten difpofto co n la perfona » girandola forcina,accon»modandolo al taglio del coltello; & li darai lita gli alle due cofcie, ; fènzateiiare:Tvna ne raltra,girando di nuouo la forci– na, darafccbn gratia li dui tagli alle congiunture delle due ale, voltando vn poco il petto del tordo verfo la tua mano diritta, foingendoiì Coltella «uianzi,daraiil taglio ailaforçclià del pecco, fpingencb la forcina innan– zi, voi*

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