CIOCCA - Pasticcere e confetturiere
- Prefazione x i , i bas ti ci tare que l li addo t ti a l la mensa de l l ' impera- tore El i ogaba l o, i qua li erano credenzieri sì espert i, che tut te quante le v i vande che i cuochi facevano di carne e d i pesc e e di tante e sì diverse s o r t e ' di an ima l i, questi con merav i g l iosa imi taz i one le fa- cevano di lat te e d i mi e l e; ed altresì i f ru t ti t u t ti in mi l le gui sa contraffacevano. L ' impe r a t ore Ca l i gola foggiava, colle sue propr ie man i, mediante un apparecchio fat to di miele e d i gomma, dei funghi, del le castagn e ed al tre f ru t t a, dei pesci e s imi l,i tanto ben imi t a ti da far ma r a- v i g l i are i suoi conv i t a t i. N on senza ragione dunque V i r g i l i o, queste soa- vi ss ime v i vande che mini s t ravano i credenzieri le ch i ama « grati doni de l la seconda mensa ». Conoscevano le « panne montate » o lat temiele, che Oraz io ch i ama nives esculentas. Anche i pomarii, che accomodavano le f r u t ta nel le mense, costruendo p i r ami di e persino —• come Trebe l l io nar ra di Ga l l i eno — de pomis castella, ed al tre bel le alzate e t r i onfi ingegnosi, avevano la missione di conservare le f ru t ta sempre fresche, specialmei. te i pomi, durante t u t to l ' anno, come si può legget e nel capi tolo x v n del x v l i bro di P l i n i o. Così, del succ i tato Ga l l i eno, dice Po l l i one, che : Uvas triennio servavit; hyeme summa melones exhibuit; mustum quemadmodum toto anno habere docuit; fìcos viride s, et poma ex arbor ibus recentia semper alienis mensibus proebuit. E non sol tant o la l oro abi l ità doveva esser e paga nel sapere con- servare, durante tre ann i, l ' u va fresca; nel potere presentare, anche nel colmo de l l ' inverno, sul le mense. a s .
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