CIOCCA - Pasticcere e confetturiere

Pre fazione T Y X I I I I gennaio 1529, furono, t ra mol te specie di con- c i on i, serv i ti piatti venticinque di cotognata et per- 'che a l la genovese . En r i co I V di Na v a r r a, qu i ndi re di Fr anc i a, ado- ava le confetture di Genova, e non mancava mai i serv ii sene, come mezzo d i seduzione, presso le amigelle d'onore ch/ei corteggiava più par t i co- arniente. A l ma t r imon io di En r i co i v con Ma r ia ei Med i ci — nar ra un croni s ta d i que l l ' epoca —• opo i l pr imo servizio, l a t avo la si divi se i n due art i, automat i camente, e su dal suolo sorse un al tro avolo carico di f ru t ti squi s i ti e di confetture di i enova. Anche i fiori cand i ti o «pr a l i na ti » furono una pedalata dei Genovesi e dei N i z z a r d.i Tut to ciò vale a dimostrare, ed a l t ri esempi lo rimostreranno maggiormente in seguito, come l ' ar te lei candi re le f ru t ta avess e raggiunta l 'eccel lenza n varie regioni i ta l i ane e per opera d ' I t a l i an i, che tirono maes t ri od artef ici presso al tre naz i oni, le jual i, probabi lmente, si fecero un mer i to di quanto ppresero da noi in t u t ti i r ami de l l ' ar te del dolc- iere, past icciere, ofìelliere e confetturiere. In car ta del 1350, ne l l ' ar ch i v io d i Genova, ve- lesi notato Nicolò da Recco, speciarius, figlio di . m. Domen i co da Recco, confettiere. I l 2 di cembre 487, per at to del notaio Nicolò Ragg i o, i confet t ieri ìi Genova, i n numero di 67, fanno a l cuni ord ina- menti, r e l a t i vi a l l ' ammini s t raz i one de l la già cost i- tuta loro consorter ia ed al l ' ammi ss ione degli a l l i evi ch'arte. Così, pure, nei cap i t o li del 1383, t rov i amo "he, nel prescrivere le tariffe pei fornai, de t ti panco-

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