CIOCCA - Pasticcere e confetturiere

disegnato sul pet to le a rmi d i F r an c ia e d i Po l on i a. A destra de l la mensa reale, due l eoni con una P a l- l i de ed una G i u s t i z i a; a s ini s t ra, un San Ma r co e un Dav i de: sul le al tre tavole erano sparse figure,di ca- val l i, d i alber i, di nav i, ecc. I p i a t ti furono mi l le dugento sessanta, e trecento le figure i n zucchero d i - spensate al le gent i ldonne che v i assistevano, in nu- mero d i dugento, biancovest i te, con ricchissime gonne e r i fulgenti d'ogni ar t i s t i ca bel lezza ». Una consimi le imbandigione, ma con mi nor sfarzo di do l c ium,i era stata precedentemente servi ta, pure a Venez ia, nel 1493, i n pai atto dogale, a Beatr i ce, moglie d i Lodov i co i l Mo r o, che essa stessa descrive in una sua let tera conservata ne l l ' Ar ch i v io d i Stato di Mi l ano, ne l la quale dice, che la collatione era composta di diverse cose tutte lavorate de zuch%ro, do- rate) che facevano il numero di 300 ; cum infiniti piatti de confections, et cope da bevere in mezo, li quali tutti se destenderono per la salta, che fu un bellissimo spetaculo ». Su l la fine del 1517, al Castelcapuano di Na po l ,i in occasione che Bo na Sforza si sposava con Si g i- smondo re d i Po l on i a, ebbe luogo un suntuoso ban- chetto. S'andò i n t avo la al le diciasette •— scrive il croni sta di quel l 'epoca, Gi u l i ano Lasserò, nei suoi Giornali — e Lordine del conv i to fu questo: In primis: pignolata i n quat t ro , con natie ed attorniata- ». La pignol ata o pignoccata, come ebbi a far r imarcare, serviva, a quei t empi, d' ant ipasto, insieme al mar- zapane ed a l t ri past i ccet ti che oggigiorno si servono in fine di t avo l a; così le natte erano panne d i l a t te rappreso, e Vattonnata era una specialità di confet- tura napoletana.

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