CIOCCA - Pasticcere e confetturiere
. .... , - i y XX il 77 pasticciere e confettiere moderno A i r u l t i mo — scr ive i l croni s ta suddet to — si diedero: le pizze pagonazze, le pastitelle de zuccaro per tutte le tavole. Alla tavola della signora Reina, con detto misso, castagne de zuccaro con lo scacchiero, le nevole et procassa. Concetti et l'acqua a mano di buon odore. Ciò d imos t ra che già si conoscevano i marrons glacés, tanto vStimati da esser e sol tanto presentati a l la t a- vo la del la reg ina; le nevole (dette anche pampuglie dai moderni Napo l e t an i, perchè arr icciate come t ru- c i o li di legno pial lato) erano le dalle, così dette, o fiocchi, cenci, bioccoli dei Toscani, oppur e le oblio dei Pi emontes i, che s i mang i ano col l at t emi e l e; i l procassa è una corruzione de l la paro la ippocrasso; le tartette erano paste do l ci secche. Dopo essersi t u t ti l a v a t i le mani con acqua d i rose, l a regal sposina regalò ai conv i t a ti i confet ti d i r i t o. Vincenzo Cervio, che fu scalco del Ca rd i nal Fa r- nese, nel t r a t t a t o: 77 trinciante, così descrive i l banchet to fat to i n occasione del le nozze del p r i n- cipe d i Man t o v a, ne l la pr imave ra del 1581. «Si ac- cedeva per cinque g r ad i ni ad una t avo la coperta da un baldacchino, sotto i l quale sedevano i p r i n- c ipi, i duchi e i card ina l .i N e l mezzo de l la sala, cento gent i ldonne, r iccamente abbigl iate, erano assise i n - torno ad una mensa, r isplendente d i c r i s t a l il vene- z i ani ». Dopo avere par lato dei p r imi serv i z i, così prosegue lo scalco c r on i s t a: Vi erano anco tre statue grande di pasta di marza- pane, di altezza di quattro palmi, l'una. A una era il cavallo di Campidoglio, del naturale; l'altra un Hercule con 7 leone et l'altra un Alicorno con 'l corno in bocca al drago. Vi erano poi diuerse cose che la ta-
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