COCCHI - DEL VITTO PITAGORICO - 1794 copia
pio dell' anime da un corpo all' altro ritenendo le loro idee e la loro iden– tità , par che fi polla raccogliere dall' autorità di Timeo maeftro Piragorico ài Platone in quel fuo leggiadro libret– to che per gran ventura ci è rimailo, ov' egli con ballante /inceriti s'efpri- me nella fua Dorica lingua in quella fenfenza [ i ] . Noi raffreniamo gli uomini colle falle ragioni s'ei non fi lafciano guida– re dalle vere . Quindi è la neceffuà di narrare quelle itrane punizioni dell' anime come le elle cntraffero da un corpo neir altro. Chi può mai immaginarli che Pita– gora , il quale di più credeva che an– co le piante follerò animate , non s' aceorgcfTe che i viventi non fi polTo- no cibare di minerali , nò mantenerli altrimenti per confeguenza che man– giandoli tra di loro.- 3 Onde farebbe fla– to di Ina natura impo/fibile e vano il progetto della fua aiìinenza . E vera– mente che quel fuo rigiro dell' anime folle .un motivo fpcciofo di configlio B 2 me- [ i ) Verfo il fine *Àt S-tf3fc*k tlirti'pyo' /•<•:; «^mi ini Xoyoig w'«* y-v dyVfai « - Xa3f ai , X-yoivi-oi' dwayaìto; Kaì/ ri- Aâ'j&C. &v
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