COCCHI - DEL VITTO PITAGORICO - 1794 copia
foffe l'occafionc per cui venne in tc- ita a Pitagora il proporre l' adincn/.a daile fave, par che fu ornai chiaro dal– la lettura di tutti gli antichi, che quel Ino divieto era allegorico, e che ora è va– na imprefa il cercarne il fenfo littérale , giacché quelli che lo fapevano furono tanto offinati ad occultarlo . E vedendoli da un' altra parte che Pitagora non aveva difficolta a man– giarne, e ch'egli ertendeva i fuoi di– vieti ne' cibi anco agli altri legumi , e a'galli vecchi, ed a'buoi aratori, ed a molte materie di iìmil dura e glu- tinofa confidenza , par molto più ra– gionevole il fupporre che la proibizio– ne fimbolica delle fave foffe una cola affatto diverfa d'importante e fegrcto lignificato , e che le aftinenze reali foifero veramente fiate trovate da al– tri avanti di lui per altri fini [ i ] , ma da lui prima d'ogni altro adotta– te e promoife, tutte per configlio me– dico e morale , fotto qualunque co– perta gli piaceffe poi di rendere tal configlio autorevole. E in ciò fembrerà maravigliofa la fua feienza, avendo giulto efclufo traS B 4 le [1] Lacrz. V i l i . 59. àwix^9«> '*** •*<*- p« %t\'vovTxi y.ai >i' rx; 7i\tT*t' t* T01Ç l'fpaTj eVi~sX«i;?r*» •
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