COCCHI - DEL VITTO PITAGORICO - 1794 copia
Je carni medcfime più dell' altre quel– le degli animali carnivori , e per ciò tutto ii falvaggiume , e la maggior parte de' pefci , e d' ogni animale le parti più tenere e più delicate, come fono le glandule e le vifcere e 1' uova, accorgendoli, come accenna Clemente Aleffandrino , della loro minore falu- briù dalla loro più forte e più feri– na efalazione, che nelle fcuole moder– ne vuol dire maggiore volatilità oleo- ia e fauna . I fuoi due (oli pafli per giorno equivalenti alla noftra colazio– ne, per lo più di folo pane, e al de- iìnare tardi/lìmo o cena che dir fi vo– gua di {ufficiente abbondanza , il fuo guitare talora il vino , non tra giorno né folo, ma a tavola in onefia compa– gnia, il fuo fervirfi di bianche e mon- diffime veftì ogni mattina mutate con umile preteflo di religione [ i ] , ante– ponendo le fatte di materia vegetabi– le [ 2 JalJe prefe dagli animali, le quali fono [ i ] Diod. Sicul. &c. [ 2 ] Apul Apol.p.64. ed. Prie. Jambl. C.21. Philoltr. Vit. Ap. V i l i . 3 . né par che faccia oftacolo l'obbiezione di Laerz. che ii lino non era ancora in– trodotto ne'luoghi ove Pitagora abi– tava , poiché è certo che 1' ufo de'pan- m lini o di finilfimo cotone era rnol-
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