COCCHI - DEL VITTO PITAGORICO - 1794 copia
dû Irzio ( t ) , avevano nelle loro cafe le conferve, nelle quali l'acqua del Nilo fi depurava, e che la moltitudine fi con– tentava di beveria anco alba e motofa, e che efsendo quel fuolo naturalmente ari– do e falfuginofo, i dolci e teneri erbaggi an quivi bifognodi molta innaffiatura con arte e con fpefa, come avverte Pro- fpero Alpino [ 2 ] , farà facile il per- i uaderfi che anco P elefantiafi fofse un effetto della fola lunga attinenza dal vitto frefeo vegetabile. Dal che fi comprende quanto ragio– nevole foffe la cura di quello male che Democrito propofe col folo decotto d' erbe, comeattefta Aureliano [ 3] , o quella di Celfo [ 4 ] coll'altinenza nel cibo da tutto ciò che'è pingue glutino- fo e gonflante, cioè duro e refluente al disfacimento , che fonoqualità appun– to opporle a quelle del vitto frefeo ve– getabile , o quella d 1 Areteo [ 5 ] co' frutti arborei frefehi, e con alcune erbe e radi– ci , e coll' abbondantiflimo latte opuro o con molta acqua mefcolato, o'final– mente quella di Galeno col fiero e co* mol- [ 1 ] De bello Aléxandr. 2 ) De medie. Aegypt. p. 16. [ 3 ] Cel. Aurei, morb.Chronic.IIII.i. ( 4 ) Cclf . I H . 25. cibus fine pinguibus fine glutinefis fi ne injìantibus . ( 5 ) Aret. Curat. Diu turn. II. 13.
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