CORRADI - CIBO PITAGORICO - 1781 copia
Con gli occhi fiffi al Cuoio, Perchè feco rammentano , E tengono a memoria, Ch' ella fu pria sì iplendida^ Oggi di poca gloria. Quind'io con effi al pianto Reftar non mi fidai : Perciò la Patria, e i Miei Abbandonar penfai ; Qui venni, ed in Partenope Degli anni miei fu'l fiore , Godei con ftento i frutti Del caldo mio fudore . E dopo il godimento, Non men di un Luftro fola,, Con mio piacer laiciai Anche queft' altro Suolo. Feci d' Italia il giro Di Gioventù su 1 nerbo Con nobil Pertonaggio,, Di cui memoria ferbo. Vidi Roma , ed il Tebro D' allor , di pregj onufto , Di cui con Greche fpoglie Ornollo il Grande Augufto. Volli a Fiorenza il piede Bella Madre di Eroi, Ove I* arti , e le Scienze 'Tanto fiorir per Noi. De* dotti Bologneji La Patria indi ammirai, E da Bologna poi , Al gran Milan ne andai. Di là giuniì a Torino, xv Città Donna , e Signora , Città , che tutto intende , Ci t tà, che niente ignora. In Mantova la forte Più d' un dì mi fermai , E'1 bello, il vago, e'1 buono Con mio piacer guftai. Venezia , eh/ è neli* acque Piacquemi poi vedere j E di fua libertà Volli ancor io godere . Scorri per le Provincie Dell' aureo nollro Regno, E a parte , a parte vidi Quanto vederli è degno. Ma che ferve narrare Tai cofe , in parte, intutto? Se co'l girar l'Italia Ben li- comprende il tutto? Dunque, facciam ritorno A me, che abbandonai La cara Patria mia, Né la rividi mai - Ella mi diede in dono Coli'onore del nalcere Di Corrado il Cognome, Onde l'umor mio pafeere. Colà dei mio gran Quinto , L'orme volea legume ; Ma il nerbo della Guerra Mi fé mancar X ardire . Perciò , venir qui piacquemi A fìabilir mia Vi ta, Ove le mie fatighe Scoi-
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