CORRADI - CIBO PITAGORICO - 1781 copia
XV I Scorta mi fer gradita. Volli di Scienze, e d'Arti Le cognizioni avere ; Perciò trattar convennemi Gente d'ogni fapere. Dalle P.erfone Nobili Io la grandezza apprefi; E dalla Gente mitica. Semplicità comprefì. Dal Letrerato piacquemi Sentir 1' erudizione ; L'arti dal Fabio apprefì Con tutta l'attenzione. Sol la Virtù leguii , Che nel iavio ammirai; E '1 Vizio , che forzavami, Con ragion diiprezzai, Ma non perciò confelTomi Lontan d'ogni difetto Son Uomo ; e come t a l e, Dirmi non vò perfetto . Co'l venerando Vecchio Serio mi volli fare ; E co'l graziofo Putto La Bambola giocare. In un ; d* ogni coftume , Certo, fon io capace: Oì mi vedete umile. y Or mi notate audace. La jcitnza della Gola In tre Volumi ho fcritto, E di Animali , o Bruti Anche il governo ho ! fitto. Ma cento volte , e cento Al Diavol manderei I Vafì, e gli ftrumenti Con tutti i Libri miei, Se delle mie fatighe Non foiTe già permeilo Godere i dolci frutti, Finché fon vivo, io fte(To » Io dunque 5 vivo ancora; E in Abito di Voto , Per Vincenzo Corrado , Son conofeiuto, e noto - Mi par, che ioddisfatta Abbia tua voglia invero * L'Iftoria ti narrai, Né ti fui menzognero.
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