CORRADO - IL CREDENZIERE BUONGUSTAIO 1778 - unire pp 85-86!!

intraprefa que ft a nuova fatica per ift mire la Gioventù & render/i abile y ed idonea per il fervi zio de*Grandi , e darli gufto, e piacere ; mentre io per comando de me* definii , ho dato alle Stampe quefto prefente Libro y il quale , infierii coir Autore , al di loro merito , e per il di loro fervigio, ho consacrato*ed aferitto . XIX. Nel primo Trattato adunque di quefto Li. hro della Credenza , ho dato cominciamento dallo Zuc– chero , eh* è la bafe fondamentale f e quafi diffi, V uni» co neee[fario ingrediente di tutti i lavori appartenenti al Meccani'fino della Credenza. Delio Zucchero, non v* a dubbio alcuno fa gli Eruditi , che gli antichi ne a» veffero la cognizione , e fé ne Jeryiffcro . Oggi giorno però , /' ufo di quefto fiale benefico della Natura , e moU toppiù eflefo , che non era fagli Antichi . E non è pò» co certamente quello , che ft confuma da 1 Credenzieri , e nelle Sorbetterie, XX . Dal chiarito Zucchero, fé ne formanoi Giu– lebbi , e quejti entrano beni/fimo nella dofe de* Gelati , delle Pozioni calde, dell'i Rofolì ec. fecondo il genio par– ticolare delle Perfine. Ma fenza eftendenni di vantaggio fu di quefto punto, al medeftmo loro genio, mi rimetto, XXL Nel fecondo Trattato ho appofta la maniera di fare Sorbetti varj, ed altre forti di Bevande agghiac– ciate » V ufo di quefte Bevande è pure antichijimo e trae quafi la fua origine fin dal tempo iftejfo , in cui gli Uomini ( lafciando in abbandono la vita ruftica , e Jfelvaggia , che menavano fra le campagne ) penfarono al– la focietà , ed alla vita civile dentro le Città , ove fi* Utilmente fi ritirarono , per convivere infieme . XX I I . Ne primi tempi della creazione del Mon' i to, vivendogli Uomini fra le forefte, ficcome per l'ufo necejfario de loro corpi, tran contenti ( riguardo al ci– bo )

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