CORRADO - IL CREDENZIERE BUONGUSTAIO 1778 - unire pp 85-86!!
lene non è antico affai, d giorni no/tri pero , (i è refo tanto celebre ; eh* è divenuto anche ad ogni ceto di Per* fone^ familiare ed abufo. Sì fatti Liquori vengono chia* mati Jòtt' altro nome , Aequavita ; quafi acque di vita , perchè gìuffa il fentimento del Mattioli\ Stefani , Duo- denei , ed altri, quando fé ne fa fobrio ufo. , giovano all' Uomo in moltijime cofe; ma a parer mio , fervono non poco per dar gu/lo al palato , ed a rallegrate lo fpirito . XXV. Nel 7. Trattato, dò /' idea di varie acque di odore , di aceti, e di profumi . V invenzione di tut* te tre quelle Jo-ti, vanta al pari delle prime , una trop– po rimoia antichità: Gii aceti , e profumi, come prefer» vat ivi de* corpi, e delle cattive inflienze dell'aria . 22 le acque di odore , come follievo de poveri ammalati y ed in particolare, come V unico [pecifico da mantenere nel bel jeffb la leggiadria , la morbidezza , la venujlà , e la bianchezza de corpi. XXV"!. Aveva penfato di aggiungere un altro Trat- tato de' vini . Ma ficcarne circa di quejìa forte di be* vande, più che in ogni altro genere , varj' fono degli Uomini i gufìi, e gli appetiti, così al loro medefuno fentimcnto, mi rimetto. Vieppiù, che della varia qua– lità, e difeermmento de vini, molti, e molti hannofe rit– to ; ed in particolare l'e ruditi fimo, e non mai baftante- mente lodato Francefco Medi nel fuo Bacco in Toicana/ e r eloquente de giorni no/}ri in quefia Citta Signor D. Luigi Serio nel fuo Bacco in Mergdlina XXVII. Neil 8. Trattato , ho riferbata V idea da difporre 12 Deferts, per tutt 1 i mefi dell' anno , e va* riarli fecondo le difpojizioni della Natura, i prodotti de* mtfi, e loro fegni Agronomici; ed in vago Rame , per il mefe di Maggio, ne ho dato anche un difegno , eh* fer-
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