CORRADO - IL CREDENZIERE BUONGUSTAIO 1778 - unire pp 85-86!!
é I L C R E D E N Z I E R E pra un pezzo d'argento per la qualità, e tinta varia che fi vuo» le , poiché crcfcendo o diminuendo l'uno o l'altra fi avrà quel colore che fi dcfidera. Il color Torchino del giulebbe di Viole mutali tolto ia roflb fé vi s'infondono alcune gocce di fpirito di Vetriolo ; laddove fé vi fi getta del fate Alkalico fi fa fubito verde. Qualunque Giulebbe poi , che fi voglia render più vivo nel fuo naturai colore, bada che vi fi gettino mentre bolle alu- me gocce di fucco di limone. Buoniffimo è anche il Mele per far Giulebbi, poiché tut– ti fanno, ch'ei nafee dagl'umori più raffinati e più perfetti delle piante ( benché raccolto dalle Api , e qualche tempo fer- bato in certi follicoli entro al loro corpo , e quindi ne Favi depofto )• ond'è tra fucchi vegetabili. Con due parti di Mele, ed una di Aceto fi fa il Giuleb– be detto Ofmele, facendolo bollire fintanto che cali il terzo, con fpuraario bene per renderlo chiaro. C A P I T O L O li. Delle Pozioni calde. T Ra le Pozioni calde viene da tutti lodato il Cioccolate, il quale ben fi sa, eh 1 è un paflume comporto di Caccao» Zucchero, Cannella, e Vaniglia, e talvolta con ambra grigia. Quando quelle droghe fono eccellenti,ben macinate, e poi tra loro unite ed impaliate, riefeono al palato di molto gufto. L'ufo di bere quella pozione è a tutti comune , folo necemta l'arte di ben dimenarla per renderla denza, e fpumofa. La fua dofe farà per ogni libra otto pozioni. Dtl Caffi* Abruftolito il Caffé, e ben macinato , fi potrà regolare, che per ogni dofe di acqua, che fi metterà a bollire , vi bifo- gna un cucchiajo di tal Caffé, il quale fi metterà nella Caffet– tiera quando bolle, movendolo con un (lecco di legno, e quan– do
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