CORRADO - IL CREDENZIERE BUONGUSTAIO 1778 - unire pp 85-86!!

buon gufto de 1 Cibi Rampato fotto il Titolo del Cuoco Cd* tante , con fotnma gloria mia lo dedicai a S- E. il Signor Principe di Francavi Ila , che grandemente lo gradì . E quello fecondo, che per comando de 1 Grandi, ho parimen– te ftampato co 'l Titolo : II Credenziere di buon Gufto : ho voluto per mio vantaggio , a Voftrà Eccellenza fortunata» mente confacrare . E credo ben io ài non eflermi punto ingannato. Ed in vero, certo, che Voi Eccellenza , e non ad altro dirizzar fi dovea quella Meccanica mia fatica , che d'altri dilicati faporofi Cibi , e di vaghi capricciofi. Deferts, tratta infieme, e ragiona j giacché e per coman– do , e per ufo principalmente de* Grandi avendola io fat– ta , ben giuftamente ncll* Ecc. V. , che tanto fra quefU fi controdi(lingue , e fi ammira , affai fin dal principio il penfierei e come Grande, e come uno de' più rifpcttabi- li Cavalieri di quefta Illuftre Metropoli, niente vi manca di ciò , che a Savio difeernitore in sì fatta materia con– cienti, e nulla ancora di ciò , che fa di bifogna per di* fendere un uomo dalle maligne invidiofe lingue, delle qua* li il Mondo n' ebbe femprc gran copia . E chi non fa* che in Voflra Eccellenza , unifeonfi bellamente , e fanno gloriofa pompa, Nobiltà. Valore , Grandezza di Animo , e Bontà di coftumW Chi non fa, che caro eflendo,e ben* accetto a* Noftri Sovrani, amato dai Voftri, e dagli Erte– li , carco di Onori . Ai Grandezza , di Titoli ; fiere per l'aito merito ammirato da ognuno tunic vaga gentile Idea di un vero compiti Aimo Cavaliere ? E tantoppiù quefte Doti lifplcndono nella voflra Pcrfona , quantochè uguale fem»

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