CORRADO - IL CREDENZIERE BUONGUSTAIO 1778 - unire pp 85-86!!

dall' Indiani fon chiamati li padri * e le madri del cacào ; A fuo tempo , ed in ogni anno , detti alberi del cacào fi caricano di fiori , e quefti dal loro calice producono una filiqua, olfia baccello , che col crefce– re viene a farfi in figura di un aguzzo noftro cedro, entro del quale fi genera il cacào veftito di un gu- (ciò frangibile, ed inviluppato in una foftanza bian- cadra ^ divifa in più parti da membrane > fra le qua– li fon collocate le mandorle del cacào, e nel nume* ro di diece 5 di venti * fino a trerttafei mandorle di esso;ed in modo collocate dalla natura nel baccello* che T una e in vista , ed è divifa dall' altra conre! gli acini della mela granata. Nel fuo frangibile gu– scio , olfia fcorza, è rinchiufa la fua carne , che (i divide in molti pezzetti d' intorticciati commettiture infieme, di color lionato fcuro, e di fapore amaric– cio, tenendo in fé una certa graflkiaj che le dà fo- ft anza ^ e fapore ± Il baccello nella maturità del cacào , feconde» Monfieur Sonnerat , fi apre per lungo e moftra il fuo mandorlato frutto, già unito e ftretto * e la (uà feorza a color lionato (curo • Lo ftefïb Monfieur Son– nerat di fa fentire , che la raccolta di esso cacào fi ia fcuotendolo con lunghe pertiche r facendolo cadere o fopra ftuoje, o pure fui nudo terreno, ove lo la- feian rimanere ammonticchiato per» lungo tempori- voltandolo però di tanto in tanto per maggiormente! farlo maturare ^ e così fargli perdere una certa aforez- za afìringente e difgaftevole, che ha tirato dall'albe– ro nel corfo del fuo crefcere. Quindi col lafciarlo- ia la nuda terra ne viene, che noi lo vediamo in com– mercio veftito di molta fabbia lucente; ed all'oppo- fto quello j che non ha tal fabbia ci fa credere esse– re ftato feosso fu le ftuoje. Ma l'Abate Rainai diverfamenté lo deferive. Egli ci avvifa, che la filiqua > olfia il baccello ov è ria- chin-

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