CORRADO - IL CUOCO GALANTE - 1778 copia
veneranda Antichità, e fplendida figura or farei fare adA- leffandro, ed a Cefare, a Platone, a Mecenate, e ad Ora– zio, ed a tant 'altri, che, e co' foldati li più intrepidi , e co' Libri li più limati, appajar anche feppero i Cuochi li più Galanti . A me nondimeno batta il vederne , EC– CELLENZA , in Voi il più vivo efsempio , in Voi , di– co , in cui qualcheduno il minor de' pregi fìima il Buon Gufto nella Tavola, fenza accorgerli , che da quello tutti gli altri voftri derivano. Tralafcio que', che dalla Fortuna Voi averte, poiché so bene, che di quefti o conto non ne fate, o quello, che far fé ne dee. Di quelli io parlo , che febbene dalla Natura in parte originati, fon tuttavia colla volontà, e collo ftudio accrefeiuti,migliorati, e refi giovevo– li agli Uomini. Ma qui farebbe uopo di un Oratore, e non di un Cuoco, per ben defcriverli. Quella dote folamente , che in me ha fatto fempre imprefiìone, quantunque volte in chi di Buon Gufto nella Tavola imbattuto mi fia,è fia– t a , di non averne neppur uno trovato, che fenfibile all'U– manità, alla Società, in una parola,all'Amicizia, nonfoffe, a quella, cioè, dolce, amabile, fignorile, divina Virtù tanto nelle baffe condizioni rara a trovarli , e piucchemai rara nell'alto voftro rango, nel quale il folo poflederla a tutti gli altri pregi da vita infieme, e luftro 5 gli ofeura poi, anzi gli anni– enta il folo eflerne privo. A chi meglio dunque indirizzar– mi potrei nel volere al Pubblico far dono di quefta mia fatica intorno al Buon Gufto ne' Cibi, fé non a Voi, E o CELL. , cui nulla mancando di ciò , che a buon Giudice in sì fatta materia convienfi , nulla ancora di quel fi de-
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