COUGNET DA FLIPPARE- L'arte cucinaria italiana vol I - 1910
8 CAPO I. Il p o tere n u trie n te e stim olante del brodo, o ltre che si desum e d alla q u a n tità della carne im p ieg ata nelle sue g iu ste proporzioni col liquido di co ttu ra , v i contribuisce anche la q u alità e la p a rte d ell’anim ale dalla quale il taglio di carne viene ric a v ato . Così quella di bu e o di manzo ad u lto tien e il p rim ato ; quella di vitello, di pollo ed in generale di tu tti gli anim ali con carne di fibra rosea o b ian ca rendono il brodo p iù scarso di principii n u tritiv i, m eno eccitan te ed anche lassativ o . L e carn i di m ontone, ossia di buon c a stra to , producono un brodo m olto n u tritiv o , m a devono essere m olto sg rassate p rev en tiv am en te. E ccellenti p u re alcuni b rod i con ag g iu n ta di selvaggina, special- m ente pernice, fagiano, colombaccio, lepre, capriolo, g ià preced en tem en te colorati al forno. In qu an to ai pezzi di carn e di b u e, di m anzo, di vitello, i m igliori sono il culaccio e la spalla, il so t tocoscia, perchè p iù ricchi di p rin cip ii n u tritizii. Influisce p u re la età, il sesso, la razza delle bovine, la ricca e razionale nu trizion e e q u alità dei pascoli (1), la freschezza delle carn i, poiché quelle in « migliore è quella che ci dà maggiore salute, maggior forza ; colla molta forza e la molta salute è compagna « la molta letizia. In questo modello di cucina entrano sempre gli arom i e le droghe ». Non mi dilungo, specialmente in una nota, nel descrivere i vantaggi che hanno le droghe, sopratutto nei paesi caldi, che il prof. Mantegazza dichiara « necessarie quanto il sole e quasi quanto l’aria e la luce, e che, « senza di esse, l ’uomo, in quei paesi caldissimi, non potrebbe digerire nè vivere ». Mi contenterò anche di accen nare all’opinione che emise, in un suo opuscolo sugli Aromi e Profumi, il mio caro antico e collega, professor Vincenzo Chirone, quando dettava lezioni di Materia Medica e Terapeutica dalla cattedra dell’Università di Padova dichiarando gli aromi in gran parte vermicidi e bactericidi, e lodandoli per la loro azione eminentemente ristora trice; e cita, quali capisaldi in questo contributo benefico, il brodo ed il caffè. « È un’onda calda di voluttà, che partendo dal ventricolo invade in un baleno tutti i nostri nervi e li « accarezza e li scuote , obbligandoci spesso ad un sospiro di compiacenza. Per questa azione istantanea, per « questo ristoro improvviso, non c’entra il lavorìo nutritivo e neanche l’eccitamento diretto dei centri nervosi! È « tutto un fatto riflesso dovuto a ll’azione locale dei principii aromatici e sapiti ». (1) L ’animale, in generale, quanto è più giovane dà carne tanto meno nutritiva, maggiormente acquosa, pallida e dolciastra. Quanto più è vecchio, riesce tanto meno digeribile, nutritiva, più tigliosa, più dura, e ciò perchè: se l’animale è troppo giovane, non si è ancora ben sviluppato l ’apparecchio digestivo e quindi non si compie regolar mente l’assorbimento e l’assimilazione, i tessiiti non hanno ancora acquistata la forza di nutrirsi sufficientemente ; se vecchio, invece, tutto venendo a mancare, l’organismo è denutrito e deperisce lentamente. I l vitello, a seconda dell’età, presenta 4 specie di carne ben distinte fr a loro', quelle di lattonzo (vitello dai 15 ai 30 giorni), nutri cato consolo latte), carni poco o niente nutritive; quelle di sanato (vitello della stessa età, ma prestissimo castrato) ha carni più colorite, con sapore aggradevole ed aromatico; il vitello propriamente detto (che è l’ animale dai 2 ai 3 mesi) ha carni p iù rosee e fasci muscolari ancora sottili, ma pastosi; il birraeehio o manzetto (che è it vitello non ancor castrato, dal primo al secondo anno) ed il manzo già più adulto', di questi ultimi la carne pre senta fasci muscolari più grossi, più complessi, più duri, con poco tessuto connettivo, ha odore aromatico spic catissimo ed è ricca di succhi nutritizii. — La carne di bue ha fasci muscolari forti, lunghi, spessi, lisci ed' eguali, è pastosa, untuosa e di odore aggradevole. Il tessuto connettivo è bianco e resistente; essa è nutritiva e digeribile. A seconda del sesso, è un fatto che la carne delle femmine (sia di vitella che di giovenca ) è sempre più dura, meno nutritiva di quella dei maschi. La carne di giovenca o mongana e quella detta (Z’anneccliia nell’Italia meridionale, e scotenna nella Liguria, s'avvicina molto a quella del manzo, ma i suoi fasci muscolari sono più piccoli, il tessuto connettivo più nutriente, il grasso meno abbondante. In quanto al genere d ’alimentazione, quello colle sostanze secche è il più favorevole ad un razionale ingras samento: esse rendono la carne buona, nutritiva, serrata, molto aggradevole. I l buon fieno maggengo o agostano, ben asciutto e profumato e condito con sale pastorizio è l ’alimento più efficace per i buoni ingrassamenti e ric chezze delle carni. È quello ohe impiegano gl’inglesi per ottenere degli ottimi buoi da macello, riputati i migliori che si possano mangiare, tanto che forniscono roast-beef e rumpsieak tenerissimi, oltre che degli allessi e dei brodi eccellenti, tanto più che le fibre muscolari dei loro buoi da macello non presentano quell’ipertrofia rigida che subiscono le carni dei nostri buoi , la < maggior parte condannati al lavoro dell'aratro e del traino . In Inghilterra, il bue da macello non lavora. Egli, come il porco, è propter convivia natum . Gli alimenti acquosi rendono le carni flosce, acquose e ricche d’adipe molliccio, il di cui brodo si converte tutto in schiuma e riesce cattivissimo.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=