COUGNET DA FLIPPARE- L'arte cucinaria italiana vol I - 1910

DEGLI ANTIPASTI, ECC. 215 ( bi9arreaux ), fagiuolini verdi o cornetti, peperoncini rossi o gialli (chily), meloncini verdi, sedani, rape af­ f a t e , angelica, fondi di carciofini; il tu tto già prelessato quindi coperto di aceto mostardato bollente, ^sciando che s’impregnino bene di questa m arinatura ( 1 ). Alcune qualità di fru tta fresche vengono servite come antipasto crudo, e tra queste rare abbiamo i ftcK le more, i poponi e particolarm ente quella qualità squisita di meloni ovoidali, oppure rotondi, dalla buccia liscia e verde scura come quella delle angurie, dalla polpa gialla, morbida e succosa detti ramparmi (1i Cantalupo, perchè provenienti, ab origine, - come quelli ramparmi e reticolati di Romagna, e gli altri da'la buccia piena di bitorzoli detti rospi, e quelli oblunghi dalla polpa quasi rosa pallido, di gusto mo­ l a t o — da un piccolo villaggio in provincia di Perugia, nel circondario di Rieti (2). Questo popone o 1Uel°ne si serve « c o l ghiaccio », cioè su foglie verdi, con pezzetti d i ghiaccio, oppure con vino di Porto. Per conoscere se un popone sia ben maturo vi sono alcuni segui elementari che, se non danno la certezza, alnieno forniscono la probabilità della maturanza di questo delizioso cucurbitaceo. Prim ieramente si devo jfig. 1. — Cestino di verd ura da servirsi colle salse. S ervare il picciuolo e vedere se è tagliato di recente dalla pianta e non sia stato maturato sulla paglia. Peso vi farà giudicare che non è spugnoso, ma di polpa solida. Se dalla scorza esala un grato profumo Moscato, vi proverà che la polpa ha dell’aroma. Se, premendo colla polpa del dito sulla p arte opposta j La Macedonia russa, invece, è composta di acciughe, tonno marinato, capperi, olire, eetriuoli, gamberelte, l>abietole e qtialche filetto di aringa saura ed un pezzo d’astaco. Secondo alcuni, la patria del melone è l’Asia, ma altri sostengono che è VAfrica.... Tra le due litiganti, Aa ** intente, quella che ha goduto è stata l’Europa, la quale ha avuto la soddisfazione di avere il popone fino Pl remotissimi : si suppone prima drtla civiltà greca. ... Romani lo conoscevano e lo apprezzavano; credevano che provenisse dal perfezionamento del cocomero. Ca- den?lS ^'ce °^le è frutto eccellente e di facile digestione; Tiberio ne era ghiotto, e, per averne in ogni stagione per a>lU0’ ^ coltivava nelle serre, e durante il freddo li copriva con vetri, proprio come oggidì i parigini, i quali, aveie il frutto prima dell’agosto, lo coltivano in modo speciale e lo coprono con campane di vetro. In Francia por *‘0n'J f ur°no introdotti dai Romani. Il celebre e prelibato popone di Cantalupo, coltivato in quel di Roma, fu afo in Francia ai tempi di Carlo V ili. I Francesi furono i primi che tentarono di fa rli maturare prima del ' dui secolo X V I I se ne favoriva lo sviluppo coprendoli con campane di vetro. La Quantinie ottenne %n giugno, Noisette ai primi di maggio, and ^ ° nie Liberio, Luigi X I I I aveva una passione spiccata per la nota cucurbitacea ; i suoi giardinieri ed i privati nie an° U 9ara Per offrirgliene il giovedì santo; e chi più di una volta riuscì nell’intento fu Gondoin, giardi- ,e dei castello reale di Choisy-le-Roi. a r- vicini hanno un vero culto per i poponi. Fino a qualche anno fa (non so se sia in uso anche oggidì ), v,ìl, si riuniva un giurì di giardinieri per dare un premio al coltivatore che aveva ottenuto il più bello e ea- 1 Ht o popone.

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