COUGNET DA FLIPPARE- L'arte cucinaria italiana vol I - 1910
so CAPO I. pergam ena fina sterilizz a ta e ch iudetele in u n a c a sse tta di la tta . P e r servirsene, si sciolgono n e ll’acqua bo llen te, che av re te cu ra di salare, poiché nella manipolazione delle ta v o le tte non si deve im p iegare p u n to il sale. Guarnizioni per grandi brodi, zuppe e minestre. Svariatissimo sono le guarnizioni che vanno dalle più semplici alle più composte. La più semplici con sistono in quelle sottilissime fe ttì di pane tostate nella stufa, dette rostite, oppure in crostini fa tti con stampi d i metallo o anche semplicemente tag lia ti a dadolini che vengono fritti nel burro; oppure in pallottoline fatte con mollica di pane, o m isticate con uova, farina, formaggio g rattugiato e prosciutto come nel « pane angelico » dei cuochi italiani, oppure sotto la forma dell’antica « tri dura toscana» e delle « p a ssa te lle » dei m archigiani ed em iliani, e di tante altre guarniture prettam ente italiane, come per la zuppa « mille fanti », che i francesi trasformarono delicatam ente in quelle : alla San Fiorentino, alla Savoiarda e nelle così dette profiterolles o palline di pasta reale e nelle quene/s della cucina russa. Così, pure, certe pallottoline di pas sato latteggiato di patate, con erbe aromatiche, come i diavolottini (diablotins) , ed altri molti che non enu meriamo. Le roijoJ.es, propriamente dette, possono essere confezionate semplicemente con uova, consumato e panna, oppure con panna senza consumato; con polpa di pollo pesta e besciamella fredda, con panna ed uova per legatura; con polpa di carne di selvaggina pesta, addizionata di spagnuola fredda, con doppia panna e tuorli d ’uova per leg atu ra; con polpa di pesce o di crostacei, con besciamella fredda, panna e tu o rli d ’uova per legarla ; di carote, oppure di punte d ’asparagi o di piselli, spinaci, fagiolini o carciofi e simili, con besciamella fredda, panna e tuorli d ’uova per legare il composto; e ohe tu tte devono in seguito su b ire , prima d ’essere impiegate come guarniture, un adatto affogamento ( poehage ) nell’acqua bollente. Vengono in seguito le guarniture fatte con farcie differenti sotto forma di crostini farciti, di pallottoline ( bouleites ), di morbidelle o chenelli, polpettine o monachjglie (quenelles o knodels dei tedeschi), di ciniglie ( chenilles ), che possono essere confezionate con farcia di polpa di pollame, o di selvaggina, o di pesce, come pure quelle farcie negli stampini con pasta sfogliata, come le « darìole « o « diriole » degli antichi tra tta tisti italian i ed anche, benché d ’altro genere, le « pappardelle » o papparelle che preludiano agli altri tu tti ap parecchi, pur essi ma più modernamente italiani, quali: ravioli, cappelletti, tortellini, boniboline, che in sieme a quelli d ’origine russa o polacca, quali: i piroquis, i pellimenes, i eoulibiai, i kloslis, i warenikis, i watrouehtis, i krupnilcs e via dicendo, servono di ricca e svariata scelta per le guarniture dei grandi brodi (1). Sono pure guarniture tu tte le paste glntinate del vermicellaio o pastaio, per le quali l’Italia ha il primo vanto, tanto che i francesi stessi designano le più fine, quali : la grandine o tempestina, i semini 0 lingue di passero, le lettere alfabetiche, le stelline, i capellini d’angelo, i vermicellini, ecc. sotto il nome di pates (VItalie. Lo stesso dicasi per quelle più grosse, come gli spaghetti, i nastrini, le lasagne, i ditalini, 1 mostacciuoli, i macaroncelli ed i maccheroni, specialmente questi ultim i i quali formano la guarnitura di due minestre francesi : la Medécis, la Bagatrion grassa. Tutte le paste confezionate in casa, come le tag lia telle, le fettucoine, gli stricchetti, i m alfattini o m altagliati, i quadrettini, i crozetti dei genovesi, i gnocchi « knòdel dei tedeschi, ed altre paste fatte di semolino, di tritello , di polentine, e via dicendo sono tu tte guarniture. Così pure: il riso semplice, oppure sotto forma di tortoline, di morbidelle come per la guarnitura del consumato francese detto alla Caroline. L ’orzo periato di Allemagna e le così dette « p erle» di tapioca, di sagù, di salep, di manioca ed altre radici fecnlacee, la mondamine o farina di granoturco delle Indie, come pure quella in pasta da marenga polverizzata, che i francesi chiamano neige de Florence: certi biscot tin i come i krakers degli inglesi; le tostate di pane, i pannequets, la pasta reale, ecc. Vengono considerate come guarniture supplementari quelle risu ltan ti da tagliuzzamenti di frondi del prezzemolo, del cerfoglio, del sedano, della lattuca, designate sotto il nome di peluzzo ( peluclie) e di fra- (1) Anche la midolla di bue , sotto forma di palline o gnoeehetti , come nella zuppa austriaca detta MarchUnodeln; il fegato di vitello o di agnello , tagliato a dadolini , come nella Lieberknodeln austriaca, sono guarniture.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=