COUGNET DA FLIPPARE- L'arte cucinaria italiana vol I - 1910
38 CAPO I. goccia d i vino bianco, unito a tu o rli d ’uova fru lla ti, e odore di noce m oscata d ie to c cando il brodo bo llente si solidificano, rap p ren d en d o si e co stitu endo la g u a rn itu ra vo lu ta. 5 7 . — Guarn iz ion i di “ d a r ìo le „ s va r ia te . P rend iam o come tipo le « darìole » (1) con piccoli filami di pollo. P e s ta te nel mortaio il p e tto di un pollo a rro sto ; u n iteg li un cuccili aio di regg iano g ra ttu g ia to , sale, odore di noce m oscata e poca p a n n a ; un cucchiaio di v e llu ta ta e 4 tu o rli d ’uova. P a ssa te il tu tto p e r setaccio; u n g e te con b u rro 12 stam p in i p e r darìole, riem p ite li del composto e cno- cetelo p e r u n ’ora a bagnom aria. R itira te li d a ll’acqua, e quando saranno fred d i, tog liete il con tenu to dag li stam p in i e tag lia te lo a fe tte e g e tta te lo n el consumato. Con q u e sto s i stem a si possono fare darìole di carne di vitello, di selvaggina, come pu re di p a ssa ti di v e rd u re : spinaci, p a ta te , pisellini, p u n te di sp arag i, fondi di carciofi, carote, pom idoro; si può anche adop erare dei piccolissim i stam p in i di d iv erse forme, p e r cui le darìole si po s sono m e tte re n e l consum ato in tie re senza affettarle. 5 8 . — Uova filate p e r gua rn itu r e au siliar i di z upp e . P e r 3 litr i di consum ato te n e te le segu en ti p ropo rzion i; 1 uovo o 2 s b a ttu ti come p e r fare la f r itta ta ; p assa te p e r piccolo colatoio conico (cliinois). R im e tte te le in un colatoio p iù fino, che fare te colare sop ra d ’una teg g h ia co n ten en te del consum ato bollente. Solidi ficandosi p ro n tam en te, sa rà necessario far sgocciolare imm ed iatam ente. 5 9 . — E ffim e r e pe r guarn itura di c o n s um a t i di pollo. P re n d e te 3 cu cch iaiate d i reggiano g ra tta to , 2 cucch iaiate d i fecola, 1 p re sa di pepe bianco, odore d i noce m oscata, uno scrupolo di diaccia b iond a di pollo. L av o ra te in t e r rin a con 1 uovo in tiero , 5 tu o rli e d iste n d e te su lla placca sc av a ta e b u rra ta come p e r le p asticcierie secche. F a te le affogare nel consum ato e d atele la forma vo lu ta con l ’a sp o r- tapezzo. Tralasciamo di più oltre enumerare le guarnizioni per zuppe e m inestre, avendone esaurientemente riferito per quanto riguarda le principali, le più note e diffuse. In quanto alle guarnizioni particolari, le tratterem o, man mano, a loro volta, quando svolgeremo le m inestre speciali, sia nazionali che esotiche. P er ciò che concerne le diverse e v ariate paste alim entari, tipo verm icelli, fabbricate dai pastai e quelle di tapioca, di sagù, di salep, ecc., le dosi o porzioni, per 4 litri di consumato od altro brodo, do vranno calcolarsi a seconda della finezza o leggerezza e della provenienza (p. e. quelle di Napoli o di Ge nova più resistenti), da 180 a 200 grammi. P er le perle di sagù, di tapioca, ecc. le dosi sono da 3 cuc chiaiate (2) per litro. Il tempo di affogamento ( pocliage ) può calcolarsi dai 10 ai 15 minuti. (1) Le darìole o dirìole appartengono alla pastellaria italiana. Già il Platina (Bartolomeo Sacelli da Pia ttina nel Cremonese, cuoco segreto di S. S. Papa Sisto IV ), nel suo primo trattato De honesta voluptate ; de n a tu ra rerum et arte coquendi ( Cividale del Friuli 1473), nel lib. V i l i , fornisce due ricette di dirìole o darìole, che, secondo le ristampe, hanno dicitura differente. Vuoisi che Darìole volesse significare — come per la « pasta reale » — ^liceoZe paste dedicate a Dario re di Persia. (2) La cucchiaiata ordinaria corrisponde a 2 0 grammi.
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