COUGNET DA FLIPPARE- L'arte cucinaria italiana vol I - 1910

CAPO II. O E l i L i E Z U P P E E JV I I^ESTHE « Il potaggio sta ad nn pranzo come il portico od il peristilio ad un fornire una giusta idea del « p iam en te n " la prim a p e l , ma ch’egli dev’essere combinato di ™ ^ b o r a t o ». <( festino, presso a poco come la sinfonia di un’opera comica deve annunzi G r im o d d k la . R e y n i è RK. » vmt* cuciniere f r .e c « , ed a u to - i»c»„par.bile, Antonio C .r ta e , « M i » . ‘ P ~ » “ . occupare il primo po.t.K • « 1 « M i» • '«» . ................... nsidero la minestra dover essere la squisitezza per ecce enz, » Atfprp 0<mi cura " laì ^b astan za sulla necessità, anzi sul dovere clie lia il cuoco di sorveg mie e n_ ^ ^ affinchè la minestra, questa prefazione d ’un pranzo succolento, valga a >en <ispoii accogliere le altre successive vivande. . • . „ _ ]ia « L ’arte culinaria - scrive il dottor Oscar Giacchi nel suo libro « Il medico m c u c m ^ Inamaginato un numero indefinito di minestre, tanto di grasso che di magro; e ^ fon 'ernoti, i popoli civili onoravano )a mensa di questa pietanza che rapprcsen o, ^ . j(l; 'lamento di ogni pranzo e di ogni modesto desinare. - Una buona scodella d f a r buona calo’’i, col suo profumo stimolante, dispone gli animi alla |et,zl^ e inepa ^ ^ un,innocenza i„- aceogiienza alle pietanze, e fredde e calde, insipide e piccanti temerata - che, l’una dopo l ’altra, vengono a far pompa delle loro seduzioni >.

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