COUGNET DA FLIPPARE- L'arte cucinaria italiana vol I - 1910

560 CAPO VI. Pesca nel Cantori Ticino (Lugano 1873. Tip. V eladini e comp.) — cioè : nel Verbano, nel Ceresio ed in quello di Muzzauo, mentre se va nei fiumi, come nella Tresa, nella Mara e nella Sovaglia, nel Vedeggio, nella Moggia, e nel Ticino si ferma a poca distanza dai laghi. È di piccole dimensioni (lung. 1 decim. e peso massimo 50 gr. ; però vi sono di quelli che ragg iun ­ gono anche i 16 ed i 20 cent, nel Lago di Lugano, accostandosi al A. Lucidus dei laghi Svizzeri interni, ma rarissim i). La loro carne è buona , non sono molto apprezzati per la loro infinita quantità. F rega in Maggio e Giugno, ed alcuni individui presentano ai lati della testa delle strie dorate, tantoché vengono designati col nome di Caporàl, quasi fossero guide e condottieri degli immensi agrumi che li seguono. Gli cuociono fritti, oppure in umido. Generalmente vengono salati e dissecati al sole. D e l l ’f i l o s a o C h e p p i a e d e g l i RQ on i . Vi è molta confusione nella storia naturale di questi pesci d ’origine m arittim a —• appartenenti al ge­ nere Clupea di cui l’aringa n ’è il prototipo — e che, come VAiosa o Cheppia adulta (Aiosa vulgaris e Aiosa finta del Cuvier) rimonta dal mare su per i grandi corsi d ’acqua, all'epoca del fregolo, per deporre le uova, permanendo anche in certi laghi (p. e. nel Lago Maggiore) fino all’epoca della discesa verso il mare co’ suoi avanotti o cheppiette. Vi sono però delle Cheppie, di minor grossezza delle Aiose comuni, che p er­ mangono continuamente nei nostri laghi — specialmente in quelli Lombardi : Verbano, Lariano, Ceresio, Benaco, dove, probabilmente in seguito a rivolgimenti cosmo-tellurici o cataclismi improvvisi, quelle aiose, o cheppie, o laccie — come vogliansi denominare —, trovandosi preclusa la via di ritorno al mare (loro natio elemento), dovettero rimanere nell’onda d ’acqua dolce e subire quella legge d ’adattamento a ll’am­ biente, preconizzata da Lamarck, modificandosi per modo da costituire una nuova specie — più piccola delle aringhe e più grossa dei sardoui — che è quella degli « Agoni » o Aiosa finta di alcuni n atu ra­ listi (1). L ’Agone non va nei fiumi come la Cheppia e frega nei laghi, sulle sponde loro, da Maggio a Luglio. Infatti, nel dialetto ticinese chiamasi Cieuppia, Céppa l’alosa adulta che rimonta dal mare, mentre chiama Agon quella clupea di grossezza media che permane nei laghi. Inquanto a quelle cheppie più pic­ cole e minuscole (esse pure permanenti nei laghi lombardi, e che alcuni autori vorrebbero farne un ’altra specie a parte, mentre sembra positivo che siano avanotti, più o meno adulti, degli agoni) esse vengono, a se­ conda delle diverse località, designate coi nomi d i: Antesini ( Antesin) sul Ceresio, di Cabiàne sul Verbano, e di Missoltin o Missolitt (2) questi stessi pesciolini che si pescano d ’inverno e che corrisponderebbero, per avventura, a quegli altri avanotti dei L atterini o A ttenni nei laghi del Lazio, come quelli di Nemi, di Al­ bano, di Bracciano, di Castel Gandolfo, di Burano, come in quelli di Bolsena, d ’Orbetello, ecc. I Ticinesi chiamano Cieuppiette gli avanotti della Cheppia, seguendo la distinzione tra quella stabile o indigetica, (Aiosa finta) o Agone, da quella comune, o Aiosa Clupea , che rimonta dal mare per la fregola e poi vi r i­ torna co’ suoi avanotti fatti adulti (3). (1) Così, p. e., iti seguito alla costruzione del canale Villoresi, le cheppie del Lago Maggiore, impedite di recarsi al mare, si modificarono in lacustris. Inquanto a differenza di grandezza , gli agoni del Benaco sono i p iù grossi, poscia quelli del Ceresio, quindi quelli del Lario. (2) Lo Schirz, nelle Beiträge, osserva che gli Agoni e gli Antesini sono molto simili agli Häglingen della Sviz­ zera tedesca, sebbene questi siano salmouidi, cioè di famiglia affatto diversa. (3) Queste Cheppie o Laccie avventizie rimontano — per quanto concerne la fauna lacuale lombardo-tici­ nese — soltanto in occasione del fregolo, ai primi di Maggio, e non si presentano che nel Lago Maggiore, dove sostano fino a Giugno, quindi percorrono il lago fino al suo estremo superiore, anzi s’inoltrano, pei fiumi Moggio e Ticino, e raramente anche nella Verzasca fino a Ponte Tenero. Nel Ticino, si spingono fino presso a Biasca. Terminato il fregolo (a fin di Giugno), ridiscendono dai fiumi e si raccolgono nel lago fintanto che le uova siansi sviluppate e nati e fa tti grandicelli gli avanotti, detti Cieuppiètt, per ritornare con loro, in Settembre, nel mare.

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