COUGNET DA FLIPPARE- L'arte cucinaria italiana vol I - 1910
DEI PESCI E LORO SALSE 5 8 3 p e r serv ire da canapés ai rocchi d i lam p red a ben sgocciolati ; con to rn ateli con i funghi e con cipolline già p rev en tiv am en te cascate a gelo. T enete il p ia tto in caldo. S g ra ssa te e p a ssa te la s a ls a ; fa te la rid u rre a vivo fuoco e ritira te la a p u n to ; b u rra te la , ag g iu n g e te il sangue serbato , sugo di limone e poco p ep e d i C ajenna. M escolate e fate in co rpo rare i nuovi in g re d ie n ti, v e rsa te la salsa calda sul pesce. S erv ite a ll’istan te . 1755 . — Lamp r e d e di R i n a s c o su ll a gra t ico la . Scegliete delle lam p rede tr a le p iù grosse, p a ssa te le n e ll’olio, sale e pepe, fa te le ro solare sopra la g ratico la, serv ite le in cespugli con una salsa v e rd e a ll’ita lia n a , fa tta con olio ed aceto, prezzemolo, capperi tag liu z za ti e senape. 17 5 6 . — Lamp r e da alla Tar tara. A p p arecch iate, come di regola, le lam prede d ie volete se rv ire ; fatele cuocere « in bianco », cioè nel b ro d e tto D , ind icato nei varii trattamenti dei pesci, ecc.; lasciatele raffred d are nella loro cozione, e qualche ista n te prim a di serv irle, imm ergetele in una m istu ra d ’uova fru llate con olio, sugo di limone ed un pizzico di prezzemolo trito ; ro to latele nella m idolla di pane g ra ttu g ia ta , e fatele rosolare d a ambo le p a rti sulla g ra te lla ed a fuoco lento. S erv ite le su p ia tto di servizio con salsa ta rta ra . Del IiaVa^eto. Il lavareto — già noto ai gastronomi trecentisti, sopratutto pregiato alla corte dei Sabaudi, partico larmente del principe d’Acaja, come riferiscono il Cibrario ed il Giacosa nei loro cenni sulla vita dei ca stelli medioevali della Savoia e del Piemonte — appartiene ai salmonidi, e, come questi, ve ne sono di quelli che vivono nelle acque salate ( 1 ), e di quelli che vivono nelle acque dolci, sia di fiume che di lago, Particolarmente in quelle del nord d’Europa, al p ari dell’Umbla, del Fera ed altri salmonidi. Rinomati sono i lavareti delle regioni alpine, particolarmente quelli del lago di Bourget (Savoia), di Neuchàtel, di Costanza^ di Zug (Svizzera), e quelli di alcuni laghi della Baviera e dell’A ustria. Anche da noi vennero acclim atati gli avanotti di lavareto, che fecero buona prova specialmente nel Lago Ma ggiore ed in quello del Lario, Mentre che gli alevini d ’Umbla (Ombre chevalier) non attecchirono. Il lavareto — a sentire vantarlo dai gastronom i d’Aix e di altre località propinque al lago Bourget — sarebbe il pesce più squisito delle acque dolci, superiore alla tro ta e so p ra tu tto al Fera, di cui i ginevrini, a!la loro volta, menano tanto vanto, e che vorrebbero più delicato del lavareto. È un fatto che il lavareto ha carni impareggiabili per delicatezza e fragranza, quasi d ’erbe aromatiche, che le rendono anche appeti tose e digeribili per gli stomachi deboli. É un pesce di fondo, che non si accosta alle sponde che verso la seconda metà di novembre, per fare le uova. Il suo peso medio è da uno a due chilogrammi, e la lun ghezza massima di 40 centimetri circa. Ai fianchi e sotto è di colore bianco argentino, mentre il dorso è grigio azzurrognolo o verdastro, sovente sparso di macchiette nere. Al lav areto convengono tu tti gli ap prestam enti della tro ta e della perca : all ’inglese, alla mugnaia, al grattino, all’ ostelliera, ccc. e sopratutto riesce ottimo tra tta to in filetti. (1) Il Lavareto Houtig vive nei mari del Nord d’Europa, ma, all’epoca della fregola, rimonta il corso dei fiumi, e lo si pesca nel Reno, nella Mosella, ecc.
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