COUGNET DA FLIPPARE- L'arte cucinaria italiana vol II - 1911
DEGLI ERBAGGI, LEGUMI, ECC. 515 Della ^aehetta. Detta Eruca sativa dai botanici ; è un’erba di odore piccante, e di virtù stimolanti, diuretiche e sto- matiche, che alcuni mettono, in piccola dose, nelle insalate crude di mescolanze d’erbe selvatiche per dare °dore, come la pimpinella, il crescione, e sim ili. Della Hata. La Brassica eruca appartiene alle Rutacce, è una specie di cavolo, le cui foglie tenere si cucinano in ’’'salata ; sono molto apprezzate per il loro profumo particolare, il quale s’avvicina un poco a ll’arancio. La Rnta graveolens (pianta piuttosto ornamentale da giardini) ha un odore acuto, piccante e per taluni nauseante. Reamente ne facevano salse. Ora fa parte dell’aceto dei 4 ladroni e si mette nell’acquavite per darle odore. Della Salvia e della Sclarea. Non commenterò il precetto (per avventura troppo preconcetto) degli aforismi igienici della Scuola Salernitana, che d iceva: « Perchè dovrà morire l’uomo se nel suo orto cresce la sai via f », tanto attri buivano virtù mediche alla salvia. Oggidì, della Salvia offìcinalis si utilizza l'aroma delle foglie in varie vivande. La salvia cruda mescolata con cipolla in insalata eccita l ’appetito, massime posta sopra le alici. P i ’ VJJl uccelletti ed i pesci si giovauo della salvia, specialmente i primi arrostiti nello spiedo, ed i secondi in Zemino ed in teglia. I ceci, come d ’altronde tutti gli altri legum i secchi : fagiuoli, lenti, ecc., prendono b|,°n sapore dalla salvia. Polverizzata e stemperata con aceto, m ista a zucchero in polvere ed aglio, oltre n”a salsa gradevole. I cuochi francesi l ’adoperano sovepte per aromatare le farcie dove il pane entra per ”na buona parte, come sarebbero i ripieni per punta di petto di vitello alla tedesca, per le farcie di fola,ghe e Marcelle, il porchette da latte farcito a ll’inglese, i piccioni farciti al pane e co’ funghi. Gl’inglesi hanno la salsa colla salvia. In Italia si ricava un ottimo marinato per il pesce colla salvia, unendola, nella cot tura, ad aceto, olio, zafferano ed un po’ di zucchero. Entra pure nella loristica carpionata dei piemontesi B come cuscinetto di tramezzo nelle schidionate di uccelletti, di tronconi d’anguilla, ecc. Ingomma la salvia, ad eccezione dei lessi, s’addice a tutte le vivande. La Salvia Sclarea o Schiarea — una volta molto usata in cucina — ora non si usa più che per dar aroma e profumo di moscato a ll’aceto, all’agresto, ai gelati e ad alcuni vini. Della Santoreggia e del La Satureja hortensis (erba sagrigheura dei lombardi, e la sarriette dei francesi), detta anche Timbro, ed ba acciuga dai toscani perchè entra nella salsa acciugata come il regamo o l’origano (« g io ia del m onte») ° ma0'giorana. Questa pianta labiata cresce negli orti con molta facilità, mentre il regamo o « acciugaia », cresce nei luoghi montuosi, come il timo, il serpillo e l ’issopo. Essa offre, per l ’uso di cucina, un’aroma assai Particolare, specialmente confacente pel condimento delle lenticchie e delle fave, cui conferisce un 111 oma squisitissimo. Il regamo si confà ai pesci in teglia ed ai funghi e zucchettini pure in teglia.
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