COUGNET DA FLIPPARE- L'arte cucinaria italiana vol II - 1911
562 CAPO XII. siano, salateli, levateli dallo spiedo, sbrigliateli ; riordinate la fasciatura di lardo, per rim etterla sul petto dopo averli trinciati, e messi sul p iatto deposti sopra un grosso crostone di pane, o di polenta, appoggiando la te sta e la coda mediante piccola spina assicurata al crostone ; lucidate a diaccia i fagiani col pennello ; guarniteli con crescione, ed i crostoni di pane ricopriteli con un poco di farcia. Servite con una salsiera di buon sugo ristretto . 3605 . — Galli di mon t agna a r r os t o . I galli di montagna detti anche « cedroni », se giovani, infrolliti e cotti a giusta misura, costituiscono un eccellente arrosto. I galli di bosco, comunissimi nel nord dell’Europa, sono pure tenuti in gran pregio ; le due specie hanno molta analogia tra di loro, tranne che questi ultim i sono molto più volum inosi. Pos sono essere cotti arrosto tanto semplicemente con una lista di lardo sul petto, quanto steccati con lar delli. Il metodo per effettuare la cottura è lo stesso di quello indicato per le galline faraone ed i fagiani, vale a dire cospargendoli con burro. Il petto di questa specie di selvaggina è la p arte più delicata. Tagliate le carni in fette sottili su tu tta la lunghezza del petto, le quali si collocano sul carcame, fian cheggiato dalle coscie tag liate in due pezzi, e diacciandole col pennello intriso di buon gelo. Guarnite il p iatto con crostoni di pane. Servite una salsiera di buon sugo a parte. 3606 . — F r anco l i n i a r r os t o . I Francolini, sono uccelli affini alle pernici — specialmente a quelle bianche che vivono nelle regioni nevose alpine — ed appartengono al genere dei lagopedi (cioè dalle gambe pennute a guisa di ghette) ; hanno la coda più lunga delle pernici e i tarsi speronati. Abitano alcuni i luoghi umidi e paludosi e si pascono di vermi e d ’insetti come le beccaccie ; delle carni di questi uccelli sono ghiotti g l’ind ian i; altri abitauo le alte foreste montane, e sono anche detti « galli di monte » come i tetraonidi d’Europa, tra i quali il Ptarmìgan e la Grouse di Scozia, (Lagopus Scoticas) e la Bonasa dell’America Settentrionale. II francolino di ginestra o di brughiera (coq de bruyére dei francesi) è uno dei m igliori per delicatezza di carni, sim ili a quelli della grouses. Quello di palude ha carni che conservano sempre un cattivo gusto di pesciume, al pari di -quelle delle folaghe ed altri uccelli di paludose marcite. I francolini vanno sviscerati, bardellati ed accosciati come le pernici ed altri uc celli affini ; quindi imberciati nello spiedo, e sovente irro rati con burro fuso e col sugo della ghiotta. Cotti a punto voluto, vengono disposti su piatto caldo (dopo essere stati sb rig liati e sbardellati), ed irro rati col loro sugo, misto ad una dadolata fornita dalle falde di lardone che formavano le bardelle che avviluppavano i volatili selvatici. 3607 . — F r a n c o l i no di S c o z i a a r ro s to . A llestite le grouse sviscerandole ; imbrigliatele, bardatele e m ettetele nello spiedo per cuocerle a buon fuoco per tren ta m inuti circa, cospargendole con burro ; quando saranno cotte, salatele, ritiratele dallo schidione per tagliarle ; distaccate dapprima le coscie, d iv i dete il petto in tre pezzi, collocate le coscie sotto i filetti ed i pezzi del petto sopra ; diacciateli, versate del buon sugo sul fondo del piatto , servite a parte una salsiera di mi dolla di pane fritta nel burro.
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