COUGNET DA FLIPPARE- L'arte cucinaria italiana vol II - 1911
DELLA DULCIAKIA 739 4 2 0 5 . — Tortelli alla regg io -emiliana . Lavorate 500 gr. di farina, con 40 gr. di burro, 100 gr. di zucchero, e versate, di quando in quando, nel manipolare la pasta, ilei rosolio all’anice. Quando la pasta sarà ben lavorata e p ronta per essere spianata col rullo, tiratela ben sottile quindi col l’orlo d ’un bicchiere segnate tan ti dischi nel cui centro deporrete la seguente im bo tti tu ra. Dopo avere messo in molle nell’acqua fredda delle castagne secche, per poterle privare delle pellicole che per avven tu ra fossero ancora aderen ti, fatele bollire, e cotte che siano e ben scolate, frantumatele aggiungendo loro della « spongata » di Brescello sbricciolata (in mancanza di « spongata » si può supplire con « Pan di Siena » o con tritume di mandorlato misto a pinoli, uva sultana disacinata ed a cioccolatto g ra ttug iato , insieme a poco miele), il tu tto amalgamato e ridotto a marmellata, mediante rosolio d ’anice. Di questo composto (che si potrebbe anche passare per setaccio), ponetene una porzioncella grossa come una noce su ogni disco di pasta, che finirete di tagliare coll’orlo dello stesso bic chiere o col tag liapaste di quel calibro; rip iegate la metà della pasta di ogni disco, per modo da formare copertura al ripieno di castagne, come per i ravioli e tortelli ; umet ta te i margini liberi dal ripieno e saldateli bene tra di loro, formando come una sem i- luna. F riggete i tortelli a grande stru tto fino e ben bollente ; appena ben dorati e croc canti, ritirateli, poneteli a d isuntare su ca rta bibula e serviteli ben caldi. 4 2 0 6 . — “ B en s on e „ m od en e s e . P rendete 400 grammi di fior di farina ungherese, 50 grammi di burro, 125 grammi di zucchero, n. 3 uova, 15 grammi di bicarbonato, 15 gr. di cremore, mezzo bicchiere di latte, odore di scorzetta di limone oppure quello di zucchero di vaniglia, a piacere. Im pa state, come di pratica, ogni cosa insieme e per vario tempo ; formate un pastone che ridu rrete a stiacciata dentro placca quad rata o rotonda, dello spessore d ’un buon dito, e fate cuocere di color dorato in forno caldo. 4 2 0 7 . — P ino cca te di Perugia. M ettete a cuocere in una casserola, non tanto piccola, 500 gr. di zucchero bagnato con un quinto di litro d ’acqua fresca, dategli una m ischiata e lasciate cuocere su fuoco vivace. In tan to distendete sul tavolo dei grossi pezzi d ’ostia, e tenete pronto in un piatto dei pinocchi ben n etti e bene asciutti e qualche pezzetto di scorza di arancia candita e tag liata in dadolini piccolissimi. Quando lo zucchero comincia ad addensarsi, in tingete in esso la punta di uno stecchino, e la p a rte che rimane su di esso raccoglie tela fra il pollice e l’indice della mano destra, così premendo le d ita, allargandole e re stringendole più volte, guardate, accostandole alla luce, se nell’allargare le d ita lo zuc chero forma un sottilissimo filo aderente fra itn dito e l’altro. Questo è il miglior modo per conoscerne il punto di cottura. Allora levate la casserola dal fuoco e con un mesto- lino di legno, possibilmente nuovo, cominciate a stanglieggiare (stropicciare con forza il dorso del mestolo sulle pareti della casserola) continuamente lo zucchero per farlo imbian chire ; quando sarà bianco, ma ancor liquido, mischiate in esso la scorza d ’arancia e tan ti pinoli quanti ne può assorbire la massa ; però non bisogna esagerare. Quest’operazione va fa tta con sollecitudine, perchè lo zucchero non si raffreddi eccessivamente e vi dia campo di versare la pinoccata sulle ostie in tan te altre particelle, ed un po’ a distanza l’una
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