COUGNET DA FLIPPARE- L'arte cucinaria italiana vol II - 1911

C A P O X V I I I . DELiLiE LiISTE CIBARIE E IiOf^O EVOLiUZlOfiE. S em b ra che g ià g li a n tic h i simposiarchi o archimagiri g re ci e modimperatores la tin i facessero uso d ’u n a ta b e lla , d e tta Inform atio (1), n e lla q u a le e ra n o e n u m e ra te , p e r som m i c a p i, le d iv erse v iv a n d e che d o v e v a n o c om p a rire su lla m en sa n e l loro o rd in e p re s c ritto , re g o la n d o la n a tu r a e q u a ­ lità delle p o rta te — com e si d ire b b e m o d e rn am e n te — nelle lore ris p e ttiv e d iv isio n i, d e tte dai la tin i : mense o m esse in ta v o la , d ’ond e i mets dei fra n c e si m o d ern i. Così v i e ra g ià d is tin ta la mensa frig id a e la mensa eaìida ; la p rim a s e rv iv a il p iù so v e n te d ’a n tip a sto , com e si legge in P lu ta rc o n e ll’ V i l i Simposio, d o v e d ice : Quelle che si addimandano mense fredde, d'ostriche, di ricci di mare e di crudi erbaggi. M acrobio m en zio n a — o ltre le u o v a sode e le la ttu g h e ed a ltri e rb a g g i so lletica n ti l ’a p p e tito — a lc u n i f r u tti d i m are : echinos, ostreas crudas, peloridas, spondilas, ecc. P o sc ia v ’a g g iu n se ro le lucanicas o isicias sa la te , ed a ltri am m inico li (1) Già in Filosseno si ha la traccia d’una lista cibaria, conservataci da Ateneo, che ci fa conoscere ciò che fosse la delicatezza minuta dei Greci nel I V secolo: Pasticcerie leggere per stimolare l’appetito, sul principio : indi anguille grosse, un potagetto di calamaretti e di seppie; una triglia decumana accompagnata da granchiolini : della carne pesta (isicia), dello stufato, dell'arrosto di tonno; delle frattaglie di majale ; dei prosciuttini ; delle carni di capretto e d ’agnello arrostite ; delle lepri ; delle pernici, dei pollastri e dei colombi, ed infine, come dis­ servita: dei dolci confezionati con miele rosato ( forse i lukum dell’Inietto) ; del latte rappreso e delle torte con cacio.