COUGNET DA FLIPPARE- L'arte cucinaria italiana vol II - 1911

807 CONGEDO. Avremmo potuto intitolare queste poche righe d ’epilogo, con quello più antico di Disservita ; ma fa­ ceva bisogno, in questo caso, di congedare 1 nostri commensali con una ricca distribuzione di buttafuori, ossia di doni che, secondo l’uso avito, servissero di grata ricordanza del banchetto a cui intervennero. Noi, invece — anfitrioni di un istante — giunti felicemente al teriniue di questo nostro complesso lavoro, e toocato il porto della Buona Speranza , siamo rimasti colle mani vuote, poiché le spese ingenti che ci costò questo libro avrebbero sbigottito dei capitalisti più agguerriti ( e’est l’argent qui fa it la guerre, sen­ tenziò un grande stratega) di noi solidari che ci siamo smunte le scarselle per anticipare i fondi necessari onde offrire ai nostri colleglli ed alle signore e buone massaie italiane un libro degno di figurare in qual­ siasi biblioteca domestica e stare in paragone con i maggiori stranieri, sia per abbondanza di ricette, che per splendore dei frontispizi, veri capolavori per concetto immaginoso che per tecnica di disegno, d egli ec­ cellenti artisti pittori Sigg. : Em ilio Tornaghi e Lazzaro Pasini, e per l ’esattezza delle figure dimostrative che in qnesto secondo volume riuscirono ancor più nitide e carine, massime le ultime, affidate, ancli’esse, a ll’abilità di matita del Sig. Pasini, che tanto merito ha neH’adornamentazione di questo secondo volume. Ed è veramente con nobile sentimento d’orgoglio che noi presentiamo questa metodologia italiana al pubblico, sicuri di avere vinto una grande battaglia, dimostrando al mondo, cui interessa una buona cu­ cina e che s’allieta la vita co’ piaceri della tavola, come si possa compilare una metodologia improntata e adatta alla psicologia della maggioranza degli italiani, che finalmente potranno affermare di avere — come le altre Nazioni — un buono, bello e ricco trattato di Arte Cucinaria, ispirato al più recente modernismo. E questo nobile sentimento d ’orgoglio ci lusinghiamo sarà condiviso principalmente dai nostri conna­ zionali costretti ad emigrare e vivere a ll’estero, ai quali dedichiamo queste fiere e nobili parole di chiusa che il poeta Bertacchi proferiva, nell’alata perorazione del suo discorso pronunziato in occasione del solenne Comizio di protesta contro l ’Austria, ch’ebbe luogo a Milano il 29 novembre 1908, per il massacro degli studenti universitari italiani a Vienna, chiedenti l ’Università italiana a Trieste : « L ’emigrante che lascia la patria per il pane, deve dirsi, nell’amarezza, che ormai sua patria è il mondo, ma non può dimenticare le tradizioni care e le memorie amate, come non può dimenticare il suono delle campane domestiche. E vagheggiano pure le sante armonie dei popoli, ma non obliano il nome santo di p atria! I popoli si as­ sidano pure ad una mensa comune, ma vi portino con sè i retaggi dell’idioma e dei caratteri etnici. Perché per quanto le orde teutoniche ci calpestino i fratelli, nessuno ci toglierà il retaggio dell’idioma di Dante, dell’idioma nostro! ». Perciò siamo tanto più lieti che questo II volume coincida a tempo per vedere la luce albeggiante di questo ben augurato anno 1911, nel quale tutta la gente italica sta per intuonare a Roma, capitale d ’Italia, il carmen smaniare, e sciogliere sul Campidoglio quel voto solenne di Unità e d’indipendenza che forma l ’e­ sultanza di un intiero popolo redento alla libertà politica e del pensiero, e che sta per raccogliere l ’am­ m irazione e la stima di tanti altri popoli accorsi a tributare, a Torino ed a Roma, l ’omaggio di un saluto augurale per la solidarietà umana, aspirante a conseguire e realizzare due soli ideali : Pace e Lavoro. Per la Commissione, Dott. ALBERTO COUGNET.

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