Cucina degli stomachi deboli - 1862 copia
1 1 2 P I A T T I DI C R E D E N Z A. P a ne di l a t te a l la t e d e s c a. Ingredienti =t Farina bianca, lievito di birra, zuccaro, anisi o cumino, butirro, latte. Comincia dal far macerare in un bicchiere- d'acqua fredda spesso rinnovata, una mezz'oncia (kil. 0,015) di lievito di b i r r a, perchè in essa perda il suo amaro. La mattina seguente, facendo colare l'acqua attraverso un pannolino, raccogli su di esso il lievito e lo impasta, entro una catinella forte di terra inverniciata, con una libbra ( k i l. 0,76) di farina bianca, quattro once (kil. 0,10) di zuccaro, una presa di anisi o di cumino in polvere, tre once e mezzo ( k i l. 0,09) di butirro e tre bicchieri di latte. Fattane così una pasta molle e bene sbattuta, lasciala in sito caldo, coperta da una salvietta, per tre o quattro ore, finché si alzi a doppio volume. Collocala allora sopra un tagliere sparso di farina, lavorala come si fa del pane, e, resasi più consistente, stendila in forma ovale e dell' altezza di un pollice sopra una lastra di ferro o di latta, unta di butirro, e cuocila nel forno temperato, tanto che prenda un color nocciuola carico. — Pane leggiero per– chè soffice e senz' uova, che, tagliato a fette, .serve per il thè. *«.». Magen-Broti,, o p a ne p er lo s t o m a c o. Ingredienti — Farina bianca, zuccaro, mandorle dolci, cannella, garofani, scorza di limone, sei uova. Unisci in una terrina dodici once ( k i l. 0,32) di zuccaro, sette once (kil. 0,19) di farina bianca, sei once (kil. 0,16) di mandorle do l c i, decorticate e ben pestate nel mortajo coli' ajuto di un po' di chiara d ' u o v a, la quale impedisce che le mandorle facciano o l i o; più, mezz'oncia (kil. 0,015) di cannella fina in polvere, mezz'oncia di garofani pure in polvere, la scorza verde e ben trita di un mezzo limone e sei tuorli d'uovo. Mesci bene il tutto con un cucchiajo di legno, e, fattane una pasta, aggiungivi le restanti sei chiara d'uovo sbattute in fiocca, erimesta leggermente il tutto. Stendi questo pane in una padella unta di butirro e cuocilo con fuoco sotto e sopra. — Dolce eccellente, che si mangia alla frutta, tagliato a fette e coperto di zabajone.
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