Cucina degli stomachi deboli - 1862 copia

132 SOSTANZE CONSERVATE 333. C o i i s c r v a z l o a ae d e l ie a l b i c o c c he e d a l t ri f r u t ti o c i v a j e. (Metodo di Apert.) In once dodici ( k i l. 0,32) di zuccaro bianco, bollito per alcuni m i– nuti in un boccale (lit. 0,78) di acqua, getta a dar due o tre bollori sei libbre ( k i l. 4,87 ) di albicocche che sieno un po' ferme e non troppo ma t u r e; lasciale freddare nello sciroppo, sgocciale e chiudile così asciutte in bottiglie a largo collo, che otturerai con sughero, assicurandovelo mediante uno spago incrociato. Disponi, ciò fatto, le bottiglie in una pentola piena d'acqua, frammezzandole con paglia perchè non si tocchino, e coprendole con un pannolino bagnato nel- l'acqua fredda acciocché non si scaldi il collo delle bo t t i g l i e, che deve star fuori dell' acqua. Lasciale i vi bollire per un quarto d'ora. Freddate che siano nel bagno stesso, ritirale , ne incatrama lo zaffo e serbale in luogo fresco. Tutti i frutti si possono conservare con questo metodo. Le fave, i piselli, i fagiuoletti verdi si conservano nello stesso modo, colla sola differenza che questi non hanno bisogno nè di antecedente coltura, nè di zuccaro. Messe che sieno in boltiglie ben lappale, si lasciano cuocere a bagno-maria e per non meno di un'ora. Anche i tartufi si conservano come i legumi, avvertendo che vanno prima bollil un istante nell'olio con sale e cannella. 3 3 3. C o n s e r v a z i o ne d e l le p e s c he fino al m e se di m a r z o. Procurati delle pesche non affatto mature e munite del loro pe– duncolo ; e per questo peduncolo sospendile con un filo in un arma– dio che si debba tenere costantemente chiuso. Ciò fatto, fondi a fuoco della cera, e con pennello intonaca la superficie di ciascuna pesca in guisa che da nessuna parte possa penetrarvi l ' a r i a. 3 3 4. C o n s e r v a z i o ne d ei f r u t ti n e l lo s p i r i to di v i n o. Metti in vaso di vetro a tappo smerigliato un boccale (lit. 0,78) di spirito di vino a gradi 32 , mezza libbra ( k i l. 0,16) di zuccaro, un pezzetto di cannella fina e dieci chiovi d i garofano. Quando, dopo

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