Cucina degli stomachi deboli - 1862 copia

SOSTANZE CONSERVATE. 133 alcuni giorni, vedrai che lo zuccaro si è sciolto nello spirito di vino, aggiungivi le marasche o le cerase o le prugne o le pesche o l'uva, che vorrai conservare. Ottura il vaso col suo tappo, coprilo con carta pecora o con vescica di porco e lienlo in luogo fresco. 3S5. G e l a t i na di r i b es p er V i n v e r n o. Prendi un terzo di ribes bianchi, due terzi rossi e la quarta parte dì lamponi. Schiacciali, ritirane i graspi e spremili forte in un panno per eslrarne il sugo in una catinella non stagnala o in un pajolo ben terso; aggiungivi ad ogni libbra di sugo una libbra di zuccaro, schiuma e lascia bollire per un quarto d'ora. Versane un cucchiajo sopra un tondo; se vi si coagula, la gelatina è falla. Mettila tosto in vasi di cristallo e non copri il vaso che con un pannolino e non già con caria pecora o vescica , perchè, impedita l'evaporazioue, la gelatina sì copre di muffa. In tal modo si prepara la gelatina di lamponi, la quale va lasciala poi colare da una manica di lana. Per ogni libbra (kil. 0,32) di sugo di lamponi non metterai che tre quarti di libbra ( k i l. 0 , 2 4) di zuc– caro, essendo i lamponi meno acidi del ribes. S'£U. C o n s e r va di f r a g o le o di l a m p o n i. Se questi frutti, non troppo malori e bene asciutti, si schiacciano, si fanno passare per lo slaccio e si aggiunge loro altrettanto zuccaro bianco in polvere, si avrà una conserva che, senza coltura, chiusa in tante mezze bottiglie, vi si conserverà indefinitamente. — Se poi le bottiglie, ben tappate, si mettono nel bagno-maria tinche l'acqua del bagno stia per dare i primi bollori, e vi si lasciano raffredare, si sarà ben più sicuri di conservare il sugo per degli anni. 327. M a r m e l l a te di f r u t t i. Prendi, per es., libbre tre (kil. 2,28) di pesche, di albicocche, di cornati o s i m i l i, passali allo staccio. — A parte riduci à la petite piume ventollo once ( k i l. 0,70) di zuccaro bagnato con tre bicchieri di acqua in cui siasi diguazzala una chiara d' uovo. Ben isChiumala la chiara, che si coagula colla bollitura, e ben addensalo lo sciroppo, gettavi e mescivi insieme la. polpa de' frutti e lascia che il tutto bolla

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