Cucina degli stomachi deboli - 1862 copia

A L C U N *! N O R ME WEli ATI VE AL BUON G O V E R NO D E I XK V IE D I G E R E N T I. Ofi lìti )>cut savoir ii Voti a hìcn d'ini qtie le 1 «ulemaIn malfo. Vùioi. On no vit [ins do va qu'on mangs, mais d« e« qu'tm dlgftrc. Verrfi/oada'ji't. Oli ptiiis* comme on digère. E. Un gran filosofo lasciò scritto: «Colui che a t r e n t a nni non sa governare il proprio stomaco, non ha imparato nulla di buono a questo mondo. » Lottando tuttodì con una digestione che troppo presto s'è fatta laboriosa e p r a v a, egli vive una vita b r e v e ( I ), inutile agli a l t r i, incresciosa a sè stesso. Ma quanto diversa è quella di c h i, studiate le forze, le ripugnan– ze , le predilezioni, i capricci del proprio stomaco, e messosi per tempo a governarlo come convenivasi, ha potuto mantenerlo nella sua propria integrità se f o r t e, o ricondurvelo se debole. In l ui la robustezza del corpo, la chiarezza della mente ( 2 ), l'ilarità del cuore, il facile impero dell' animo sugli appetiti strani e r o v i no s i, e quella invidiabile tolleranza morale che tanto concilia l ' a l t r ui affetto, e queir aura di fortuna per la quale riesce sempre a bene l'uomo al– legro , coraggioso e di salute costante. E tali appunto sono le doti e i privilegi di uno stomaco ben go– vernalo e per ciò forte. 2 . Stomaco debole suona, il più delle volte, irritazione lenta e conti– nua di questo viscere, cagionata quasi sempre da ripetute indigestioni. 3 . Le prime indigestioni, come i più tardi vizi organici del piloro, devonsi spesse volte alla trista abitudine del non ben masticare,- abitudine che si contrae ne' collegi, e che diventa più tardi una (1) « La vie n'est pas longue quand on ne vit que d'indigestion. » (2) « La tempérance est la mère nourrice du génie. » KÉVEILI.É PARISE.

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