Cuciniera piemontese - 1798 copia
Piemontese. 131 una pasfa ben battuta : grugnendovi del latte affinchè si mettano meglio in pasta, e che non rendano i l suo suco. Avrete un cucchiaio e mezzo di farina di r i s o, mischiate i l tutto insieme, passandolo per la stamigna, con una scodella di latte, fate bollire i l tutto dolce– mente dimenando sempre, giugnetevi di zuc« chero quanto ne farà bisogno, fatelo cuocere più consistente che della pappa. Volendo si aggjugne di bianco di cappone tri turato, b i – sogna pestarlo colle mandorle , ed il riso pas– sarlo alla stamigna , essendo ben passato , e ben premute le mandorle , passatevi sopra un pezzo di carta bianca, per levarne la schiuma, mettetevi una goccia d'acqua di fiori di citro- ne. Gustate se il blanc-manger è di buon gu– sto. Accomodatelo nel suo piat to, od in un catino ove volete servirlo , mettetelo in un luogo freddo affinchè si coaguli , cioè a dire sia rappreso come una quagliata. Servitelo per tramezzo freddo. Jul i enne. Termine di cucina, che si dice d'una zuppa di conseguenza , che si fa come segue . Fate arrostire a metà una coscia di mon– tone, disgrassatela bene, levatele la pel le, e mettetela in una pignatta assai grande acciò v i sia sufficiente brodo per la zuppa, giugnetevi un buon pezzo di coscia di bue, un altro di coscia di v i t e l l o, un cappone, due carote f due
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