Cuciniere italiano moderno - 1851

301 I frutti che rimangono sempre acerbi come il co– togno, e la pera di Catillac hanno la proprietà di pro– durre la costipazione di ventre, quindi non sono da usarsi. Lo stesso dicasi delle frutta acerbe, ma che poi col tempo divengono mature. I frutti maturi sono nutr ient i, e lo sono più o meno a seconda della loro parte mucillagginosa, o ge– latinosa, della loro parte zuccherina e della loro polpa: i meno nutr i t ivi sono le cerase, le pesche, i cedri, gli aranci, i ribes, le more e i cucurbitacei. Più nut r i t i vi sono le prune, le albicocche, le mele, certe pere, le uve molto zuccherine, i fichi, i datteri ec. La mag– gior parte dei frutti è refrigerante: in generale i meno nutrienti sono i più rinfrescativi. I frutti non si d i– geriscono tutti colla stessa facilità, e non convengono a tutti gli stomachi. In generale conviene farne un uso parco, e proibi r li quasi affatto ai convalescenti. Salvo alcune eccezioni ed alcune particolarità di stomachi, i più nutrienti sono i più facili a diger i rs i. C L A S SE S E S TA D E G LI A L I M E N TI C H E H A N NO P E R B A SE U N A P A R TE O L E O SA E G R A S S A. L ' o l i va pesa assai sullo stomaco, e poco o niente nutrisce; sicché deve servirci più di condimento che di cibo. L ' o l io di oliva si digerisce più prontamente di tutti gli al tri e si combina più facilmente con tutte le sostanze al imentari. II burro si digerisce più facilmente del l 'ol io, ma diventa rancido più presto di questo. I grassi animal i, di cui facciamo uso, divengono rancidi più tardi del b u r r o, e possono servire agli stessi usi di esso. In generale queste sostanze devono servir più di condi– mento che di cibo. I convalescenti dovrebbero aste– nersi anche dal servirsene per condire. D e l le toe v a n ti e. L ' acqua è la più semplice e la più essenziale delle bevande; ma presa in quantità

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