Cuoco piemontese - 1766 copia

4 ?o Capitolo XXIX. de' Bìfcotum, ec. * Quando farà mezza fredda mettetela ne* vaf i, che lafciarete feoperti per cinque o fei g i orni, indi copriteli con carta, oiTervando- la quando la carta fi amuffirà per cambiar– la , finché fi a fvaporata tutta V umidità ; poiché allora fe farà bene cotta non figua- fiera più la carta, altrimenti vi converrà farla cuocere ancor un poco , indi la co– prirete * Al cuni mettono con P uva delle pera pe– late , e tagliate in piccoli pezzi , o de* co– togni , i quali bifogna far cuocere a metà prima di metterli nel l 'uova. •c A G G I U N TA AL C A P I T O LO I. 4 * * * * * * * * * * * * Mìnejìra dì Vermicelli. |7 Sfendo cotta la carne, ed il brodo di JLltf buon gufio, e non torbido , palíatelo in ~an pannolino , e mettete queifo brodo in una marmitta di terra , ben difgraifato, ne panerete la quantità che avrete di bifogno, mettetela al fuoco, e quando bollirà mette– te dentro la quantità di vermicelli che fu– merete a propofito . Quando avranno dato alcuni bolli in quefta maniera, difende– teli avanti al fuoco, e lafciateli ancora cuo– cere per un quarto éü ora che farà fufficiea- t e. Se i vermicelli fono di qualità più groffi allora lafciateli cuocere per mezz' o ra. Si può tener chiara , oppure fpeffa , come più piace. Quefta Mineftra fi ferve in un cati– no, oppure in un piatto } fi deve pur an– che

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