Cuoco piemontese - 1766 copia

6 ncientemente capaci , o non fanno i l Ior dovere ; ih difetto di che egli non può fer- vire i l fuo Signore , come convienfw Eg li deve por cura a provvederfi di tut– to ciò , che è neceffario nella cafà, e di concedere ciò , che è neceffario , ai dome- fHc i, fenz' affliggergli in alcun modo;guar– dandoli però di non dare alcuna cola di troppo a veruno, affinchè non fi diffìpino i beni del Padrone . I occa a lui i l contrattare con qualunque forta di venditori intorno a ciò) che rif- guarda la fpefa del v i t t o. E ' necefìario , che un Maf l ro di cafa s' intenda di v ini per la tavola del Signore, d'ogni forta di liquori , e di vino comune, ch'egli comprerà al fuo tempo a botti i n– tere, e rimetterà nelle mani del cantiniere, per farne la diftribuzicne , e rendergliene conto • Dee intenderfi parimenti del pollame , e cacciagione, e delle altre carni lìa di bue , e vitello , che di montone : ave r cura di far pefar e le carni in fua prefenza , e te– nere piccioli l ibri di conti con qualunque negoziante . Dee offervar e i l gran mercato, per faper e i l prezzo d'ogni cofa, fecondo le flagioni, e quindi prendere giufte mifure in vantaggi o del fuo Padrone. : Deve intenderfi altresì d' ogni forta di pefce sì di mare, che d' acqua dolce, come pure d'ogni fpèzie di l egumi, e frutta. Ef- iendo flato buon capo di cucina , o confet– turiere, farà in iftato d' adempiere gli uffizj foprammentovati.

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