Cuoco pratico - 1867 copia
serve del le al t re scorze o d o r i f e r e, qua li sono que l la di be rgamo t t a, que l la del cedro e que l la del l imone. L I QUOR I, RATAFIÀ, ROSOL I I. 0 4 9. I s t r u z i o ni g e n e r a l i. I ratafià sono l i – quo ri gus t os i s s imi che si preparano c o l i ' i n f u– sione, ord inar i amente a f r eddo, di fiori, f ru t t a, semi, nocc i o l i, e s imi li ne l l ' acquav i te o nello s p i– r i to di v i n o: di sovente si agg i unge qual che a r oma; lo zucchero però è sempre indi spensabi l e. 11 tempo de l l ' i n f us i one può essere più o meno p r o l ung a t o; ma quando sarà c reduto suf f iciente bi sogna filtrare i l ratafià. Per preparare buoni ratafià, bi sogna adoperare solamente sostanze di buona qualità e recent i. I fiori di fresco rac c o l ti hanno più a r oma; le f r u t ta ma tur e, senza esserlo di troppo, e le più fresche, i s e mi racco l ti recentemente sono le sostanze m i – g l i o r i; perocché i l succo del le une è più abbon– dante, ed i l gusto deg li a l t ri ò più pronunc i at o. ; Quando s ' agg iungono a r omi, come canne l la, g a– rofani, macis, ecc., si possono t r i t u t a re o l a s c i a r li in pezzi, ponendo li in un sacchetto di panno l ino 3er r i t i r a r li a suo tempo, ovvero spandendo li nel i quore, dal quale poi si separano al la filtrazione, restando nel filtro : l'effetto ne è i l medesimo. Lo zucchero non deve esser messo ne l l ' acqua– v i t e, né nel lo sp i r i t o, poiché non v i si s c i og l i e– rebbe per f et tamente; ma lo si dovrà p r ima l a– sciare imbevere d ' acqua pu r a, per ag g i ung e r lo dopo al l i quo r e . Ta l v o i ta pongonsi al cune sostanze nel lo zuc chero, ment re al t re macerano ne l l ' a c qua– v i t e, e si r iuni s ce poscia i due mi s c ug li per c om– porre il ratafià. Ma qua l unque s ia i l metodo che Il Cuoco pratico* 17
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