DANDOLO - Enologia I - 1812
5 *74 DELLA TINAI A . affine he poss a l a brent a ricever e i l vino imme – diatament e da l tin o . Abbiam o vedut o altrov e ( Cap . YIIT. ) quant o si a dannos a Y influenz a de l contatt o del l 'ari a quand o s i s v i na , e l e diligenz e ch e allor a eonvie n osservare . Ognun o sa , ch e i tini debbon o esser e d i different i grandezze , ond e adattarl i a i diffe– rent i corp i d i mosto . Ogn i tin o dev'esse r munit o db u n coper – chi o adattat o ( fìg . 4 9 ) de l cu i vantaggi o s i è già parlat o altrov e (Cap . I V . § . 4 ) « Il vino pu ò anch e bollir«e nell e bott i a portell o dinnanzi , sempr e però ritt e i n p i e d i , cioè sull a part e piana . Sarebb e d i gra n dann o il fa r bollir e Y uv a pigiat a i n bott i coricat e ( V. not a 5 f ) . Dal l e cos e dett e s i potrebb e quind i con – clud e re : 1. Che la temperatura di una buona tinaja non dev'essere minore di undici, maggiore di tredici gradi sopra il gelo. 3. Che la tinaja riescirà tanto miglio– re, quanto meglio potrà essere regolata, quanto meno sarà esposta a correnti d* a subitanee 0 a grandi variazioni di tem– peratura.
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