DANDOLO - Enologia II - 1812
AL CAPITOLO PRIMO. t%ti sero così le v i t i, non si avrebbero che frondi , quando colà da tutte quelle piant icel le si racco- glie ogni anno buona uva in quantità. Dal che sempre più si dimostra l 5 errore di qualunque s i – stema non fondato sopra una coltivazione , che non sia in perfetta relazione col la forza e qualità del suolo. (3) Dai differenti loro testi sembra che gli ant i chi non piantassero i loro vigneti che a mezzo dì e a levante , come esposizioni assolutamente m i – gl ior i. Se non fosse per avventura i l bisogno o Y i n * teresse , che determinassero i proprietärj a valersi anche di quelle cattive esposizioni, di rebbcsi che in ciò pure abbiamo obbl iato i precetti dei n o– stri padri fondati così chiaramente sul la natura s sulla sperienza. (4) V i sono mol ti vigneti a levante posti presso l a – ghi , fiumi , va l li , fondi um i d i, ec. In questo caso ho veduto meglio prosperare i l vigneto a ponente che a levante. Eccone i l mo– t ivo. Domi na in que ' luoghi una nebb i a, che spes– se volte nel la notte si converte anche i n br i na. Ai levar del sole la pianta si trova tutta umettata e in mezzo a un bagno vaporoso. I l soie co l la sua azione culla pianta e sulle foglie eccita per a l – cune o r e, per la svaporazione che tosto promo– ve , pr ima un senso vivo di freddo , poi un forte calore , e la vite soffre. Peggio poi se la vite è coperta di br ina. Le vigne a levante , presso i l lago d i Va r e s e ? offrono la prova cU quanto espongo .
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