DANDOLO - Enologia II - 1812

* 32 ATWOTAZ IOBTI I vigneti non così situati fittila hanno a temere dal la esposizion di levante- - • (5) Un popolo ancor lontano da l l' inc i v i li mento , i l popolo Dalmati no , col t iva "benissimo la vite. N e i quattro anni eh' io colà dimorai al governo d i que'paesi , cercai di conoscere F origine di quel la coltivazione , probabi lmente introdotta da' Greci ; ma non vi sono riuscito con quel la esattezz a che avrei bramato. - Questa coltivazione dal HI a t ina ottiene qual i tà di uva distinta e in abbondanza. A l contrario noi per ottenerne mol ta sagrifichiamo in generale la qualità. In Da lmaz ia da per tutto i campi sono pi eni di «riti , come tra noi vi sono i campi pi eni di for– mentone. Non s'ingrassa m a i , o ben di rado e poco , la vite. Le v i ti sono piantate ad uno e due braccia di distanza 1' una dal l' al tra. In mo l ti luoghi sono poste in l inee rette ( altre vol te si piantavano i n disordine ). I l ceppo non si lascia alto più che sei once od un braccio inc i rca so– pra t e r r a; ogni anno si tagliano tutti i t r a l c i, meno i l più vigoroso che s ' accorc ia di mo l to, ed un altro o due al più , a' qua li non si lasciano che uno o due occhi. In Da lmaz ia , come a l t r o– ve , I' esperienza ha mostrato quanto giovi P im– poverire la vi te. Sembra che per i l fatto colà ben conoscano i l rapporto che c' è tra la forza del magro suolo e quel la del la vite più o meno impo– veri ta che lasciano. Siccome mancano quasi da per tutto i p i c co li pali da sostener e le v i t i, così i t ra l ci ¿1 s i e d o no

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