DANDOLO - Enologia II - 1812
1 *4 ANNOTAZIONI fi fondo secco e magro non permette eli e mo l– te piante parassite vi al l ignino a danno della vite. Esso d' altronde viene quasi affatto coperto dal la vite ; ed ogni al tra pianta annuale perisce. P r i ma che l ' u va maturi , si levano in mol ti luoghi i n copia le foglie , e così V uva è tutta percossa dai raggi solari. Raccol ta l ' u v a, e h 'è quasi sempre abbondante in proporzione dtdla superficie a vigneti , si man– dano ne' vigneti a mangiare le foglie e parte an– che de' rami i buoi , le vacche , i caval li , i so- mare l li , i branchi di pecore. Mangiano quanto più possono ; ma non possono mangiar mai tanta v i t e, quanta è quel la che va poscia necessaria– mente potata. Que' contadini hanno così un' ec– cellente pastura pei loro bestiami , e in c o si mo– strano meno pregiudicati di noi ; ben inteso che così non fanno co' vigneti novel l i ., i quali c on t i– nuamente s' aumentano anche in Da lmaz ia , p i an– tandosi sempre magl iuoli piuttosto che piccole v i – t i. I pochissimi coltivatori che possono mettere de' pi cco li paletti per sostenere le v i t i, fanno r ac– col ti molto più abbondanti , come io stesso me ne sono assicurato più volte sul luogo. Se i col t ivatori i n Dalmaz ia potessero usar tut ti di questo modo , i l migl iore che vi sia per ap– poggiar la vite , non v 5 ha dubbio ohe raccogl ie– rebbero uva ben più abbondante e più squisita. Ta l vo l ta la scarsezza del le pi oggi e fa che l ' u va dia qualche segno d' appassimento anche pr ima del la maturazione. D i rado però questa scarsezza d 5 acqua reca danni di conseguenza. C hi ora crederà che dalie squisite uve dalma*
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