DANDOLO - Enologia II - 1812

l 8 MALATTIE t igl io perfettamente c h i u s e, spesso anche i n que l le che sono tenute in l uoghi f r edd i. 2. Se la quantità di questo l i ev i t o, che si s e p a r a, non è tanta da poter pr odur re tut ti questi effetti , i l vino è meno den s o, non è tanto al teralo nel sapor e, dà maggior copia di acquavi te del p r imo , e questa s' accosta ua p o , più al sapor suo o r d i na r i o: qu i ndi i l dan– no d i questo guasto è mol to minore del pr imo. In Da l ma z i a, quantunque i v i ni siano tut ti più o meno gene r o s i, pure uni camente per es– ser e mal fat ti i n conseguenza di dep l o r ab i li er– r o ri « e i n mezzo a non meno depl orab i li c i r- costanze pei propr i etarj e pei co l t i va t or i, si guasta ogni anno una gran quantità di quo' v i – ni , di cui i l valore sarebb e tanto prezioso per que' pove ri abi tatori. 3. Se ol tre la quantità del l i evi to che si separa da questi v i n i, accade per un concor so qua l unque d i c i r cos t anze, che i l detto l i ev i to possa mol to al terarsi ne l la stess a sua c omp o s i– z i o n e, a l l o r a, attes a la qual ità dei pr i uc i pj d i c ui è compos to ( V . nota J 4- ) 0 la massa totale del l i quore soffre un movimento di de c ompo– sizione ; le sostanze idrogeno e azo to,.principi componenti i l l i e v i t o, si s epa r ano, si svolgono e si combinano diversamente ins ieme per af f i– nità 3 e cagionano spesso un puzzo più o me-

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